FINALE PRIX RUSSOLO 2022

VENERDI 11 NOVEMBRE 2022  ORE 18

CONTEMPORARY MUSIC HUB MILANO

FABBRICA DEL VAPORE

VIA PROCACCINI 4, MILANO

INGRESSO RISERVATO AI SOCI

Le opere finaliste dell'edizione 2022 del Prix Russolo sono in corso di presentazione in diverse città europee. Al termine delle esecuzioni il giudizio del pubblico, espresso su una scheda, determinerà l'esito del Prix Russolo Audience Award 2022. 


https://prixrussolo.blogspot.com/

PRESENTAZIONE

Philippe Blanchard - Direttore del Prix Russolo

 

Il Premio Russolo, (chiamato in origine 'Concorso internazionale Luigi Russolo di musica elettroacustica') è stato creato nel 1979 in omaggio al pittore e compositore italiano Luigi Russolo dalla Fondazione Russolo-Pratella a Varese, Italia, diretta da Gian Franco Maffina e Rossana Maggia. Dopo una interruzione di alcuni anni il Premio Russolo ha potuto riprendere la propria attività e dal 2010 è organizzato dallo Studio Forum di Annecy (Francia) con la direzione di Philippe Blanchard. 

Dall'anno della sua creazione, il Premio Russolo esplora i nuovi territori sonori aperti dalle multiformi ricerche del compositore, pittore e metafisico Luigi Russolo (1885-1947). Figura chiave del risveglio musicale del ventesimo secolo, Luigi Russolo divenne famoso nel 1913 con il suo manifesto L' Arte dei Rumori (1913), che sviluppa l'idea che tutti i suoni, specialmente quelli del mondo industriale, possano trovare il loro posto nell'orchestrazione musicale. 

Passerà dalla teoria alla pratica sviluppando una famiglia di macchine sonore, i famosi intonarumori e, successivamente, il rumonarmonio o russolofono, che riuniva vari intonarumori insieme, pilotati da tastiere e pedaliere simili ad armonium: la tastiera regolava l'intonazione, i due pedali l'intensità, i vari registri la scelta dei diversi rumori. Traendo musica dal rumore, questi strumenti precorrono tutta l'esperienza della musica concreta e della musica elettronica. 

Fin dall'inizio Russolo cerca di raggiungere stati di coscienza più elevati attraverso immagini o suoni, ed è in questo contesto che il Prix Russolo 2022 apre il suo campo di ricerca, da questa 34a edizione, a tutta la musica acusmatica o elettronica che rende visibile o udibile l'immateriale, nel doppio movimento di materializzazione dello spirito e spiritualizzazione della materia. A partire dal mese di settembre le opere finaliste vengono presentate in diverse città europee; al termine delle esecuzioni il giudizio del pubblico, espresso su una scheda, determinerà l'esito del Prix Russolo Audience Award 2022. Il nome del vincitore sarà annunciato il 29 dicembre 2022 in occasione del concerto finale.


PRIX RUSSOLO 2022 

Maria Maddalena Novati  - Presidente Associazione NoMus 

Sarebbe troppo lungo raccontare come NoMus sia venuta in possesso del cosiddetto Fondo Russolo-Pratella della Fondazione di Gian Franco Maffina e Rossana Maggia. Diciamo solo che l'ultima dimora dei materiali raccolti dai Maffina era presso la Casa di riposo G. Verdi di Milano dove Rossana era ospitata prima della morte. I materiali erano arrivati ai Maffina, che costituirono la Fondazione Russolo-Pratella di Varese nel 1979, da varie provenienze: il Mart di Rovereto, gli eredi Boccato, gli eredi Pratella. Gianfranco Maffina li aveva pazientemente ricercati e raccolti per divulgare attraverso mostre, convegni e seminari l'opera di Luigi Russolo, di Francesco Balilla Pratella e dei futuristi italiani.

Lo studioso ottenne in prestito dall'archivio del Mart (Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto) la parte di materiale più strettamente connessa al periodo futurista e alle sperimentazioni musicali di Luigi Russolo e li utilizzò sia per esposizioni che per pubblicazioni. Ora tutto il materiale rimasto della ex Fondazione Russolo Pratella di Varese costituisce un fondo depositato a NoMus attraverso un comodato d'uso stipulato con la Fondazione Casa di riposo G. Verdi di Milano con lo scopo di salvaguardarne l'esistenza e divulgarne il contenuto. Nel fondo sono compresi materiali futuristi di estremo valore e interesse: disegni e brevetti originali di Luigi Russolo, riviste (fra cui «Lacerba», «La voce»), pannelli in plexiglass comprendenti stampe, partiture, ritagli di giornali, foto, lettere, manifesti, 4 intonarumori ricostruiti dal Maffina e dal Boccato nel 1979 su disegni originali, tesi di laurea sulla musica futurista, brochures, composizioni e tutto il materiale relativo all'attività svolta dalla Fondazione Russolo-Pratella in 25 anni per le diverse edizioni del "Concorso di Musica Elettronica" intestato a Luigi Russolo, comprese le partiture e le registrazioni inviate alla selezione.

Infatti, a corollario della sua attività di diffusione dell'estetica futurista, il Maffina aveva organizzato anche un concorso internazionale di musica elettroacustica a partire dal 1979 in collaborazione con l'Assessorato Cultura della Regione Lombardia e del comune di Varese.

Il "concorso internazionale di musica su nastro magnetico elaborato con mezzi elettroacustici, elettronici e computer riservato a giovani compositori di età non superiore ai 30 anni", come diceva il regolamento, voleva onorare la memoria del musicista futurista Luigi Russolo. I premi erano rispettivamente di 1.000.000 di lire per il primo classificato, di 750.000 lire per il secondo e di 500.000 per il terzo. La giuria annoverava fra i suoi membri fisici e ingegneri del calibro di Giuseppe Di Giugno (che aveva progettato la 4X per l'IRCAM di Parigi), musicisti come Pietro Grossi (compositore e direttore del CNUCE di Pisa), Angelo Paccagnini (compositore e titolare di musica elettronica al Conservatorio di Milano, nonché direttore dello Studio di Fonologia musicale di Milano della Rai), Teresa Rampazzi (compositrice, titolare di musica elettronica al Conservatorio di Padova e collaboratrice al CSC di Padova), Gottfried Michael Koenig (Direttore dell'Istituto di Sonologia di Utrecht per l'Olanda ), Roberto Dickman (responsabile musicale della Radiotelevisione della Svizzera Italiana), Carlo Ferrario (compositore, responsabile per il decentramento musicale dell'Assessorato Cultura Regione Lombardia). Tanto per citare alcuni partecipanti alla seconda edizione facciamo i nomi di Giorgio Battistelli, Lelio Camilleri, Luca Francesconi, Pietro Pirelli, Walter Prati.

L'opera che il Maffina svolse fu immensa non solo per la conoscenza dell'estetica di Luigi Russolo e dei futuristi ma soprattutto per la passione e al tempo stesso per il rigore scientifico con cui pubblicò i documenti da lui raccolti: lettere, brevetti, riviste, fotografie, quadri, cataloghi. La ricostruzione stessa degli intonarumori con un lato in plexiglass trasparente, attraverso il quale si potessero vedere i meccanismi nell'atto stesso della produzione del suono, ha del geniale e soprattutto rivela il lato didattico e perennemente divulgatore della sua opera. Il suo testo Luigi Russolo e l'arte dei rumori del 1978 resta a tutt'oggi un cardine, insieme agli scritti di Giovanni Lista, della letteratura sul futurismo e soprattutto sul futurismo musicale.

Nel settembre 2022 sono stati pubblicati gli ultimi pensieri di Luigi Russolo con l'edizione critica dell'autografo dei Dialoghi fra io e l'anima a cura di Giuliano Bellorini, Anna e Maria Luisa Gasparotto, Olschki editore, Firenze. Il manoscritto si trova presso l'Associazione NoMus. I materiali del Fondo Russolo Pratella sono disponibili per la consultazione presso la biblioteca di NoMus, via Tito Vignoli 37/A di Milano tutti i giorni, tranne il martedì, dalle ore 14,30 alle 18 su appuntamento. https://www.nomusassociazione.org/fondo-russolo-pratella

NoMus è una associazione culturale che si occupa di promuovere la ricerca nel campo della musica del Novecento (XX secolo) e della musica contemporanea; salvare archivi e fondi musicali contenenti materiali audiovisivi e multimediali; censire, raccogliere, digitalizzare, catalogare e informatizzare, secondo le più moderne tecniche di conservazione e restauro, i beni cartacei ed audio visuali acquisiti; costruire reti informatiche e piattaforme di scambio fra archivi musicali e di beni artistici mettendoli online (ove possibile) o rendendoli comunque disponibili in loco per la consultazione. L'associazione favorisce lo scambio e la cooperazione fra università ed enti culturali ospitando ricercatori in residence attraverso progetti mirati allo studio e alla salvaguardia del patrimonio musicale e culturale del nostro Paese, promuove la conoscenza della musica moderna attraverso studi, ricerche, pubblicazioni, workshop, concerti, manifestazioni e tutti quegli eventi che tendano a diffondere e ad approfondire tale repertorio.Inoltre si occupa dipubblicare, attraverso una serie di quaderni di ricerca, le tesi più meritevoli di giovani ricercatori italiani e/o stranieri o di autori già affermati che vogliano comunque studiare particolari aspetti della cultura del Novecento e pubblicare materiali audiovisivi attinenti al repertorio studiato.


P R O G R A M M A

Ore 18:00

Introduzione di Maria Maddalena Novati - NoMus

Ore 18:15

Presentazione di Philippe Blanchard

Direttore del Prix Russolo

Ore 18:45

ESECUZIONE DEI BRANI FINALISTI

Daniel Blinkhorn "Anthozoa" 11:32

Alex Buck "Does it matter?" 9:35

Abigail Whitman: voce

Theodoros Lotis "Voices" [2020] 10:30

Ingvar Loco Nordin "Saligia Glitch 5 R" 10:43

Diego Ratto "Kom" 8:20

Leah Reid "Reverie" 10:30

Asahi Yamanoshita "Interweaved Vertex"
 6:08


Interpreti all'acusmonium:

Paolo Castrini, Sergio Missaglia



Ore 21:00

RICORDARE IANNIS XENAKIS

Iannis Xenakis "La Légende d'Eer" [1978] 45:40

Versione stereofonica

Interprete all'acusmonium:
Gabriele Balzano




NOTE DI PROGRAMMA


FINALE PRIX RUSSOLO 2022

Interpreti all'acusmonium: Paolo Castrini, Sergio Missaglia


Daniel Blinkhorn "Anthozoa" 11:32

Guardando attraverso l'acqua, i suoni possono sembrare imitare il senso visivo del panorama; suoni del vento e delle onde, schizzi e spruzzi del mare. Sotto le onde però c'è una situazione molto diversa. I clic, gli schiocchi e gli scatti nitidi e delicati prodotti dalle barriere coralline presentano un paesaggio molto più intimo e vivace, mentre i numerosi animali marini si agitano e si disperdono in mezzo alla barriera corallina. Strutturalmente, la composizione raffigura le molte e varie forme di un paesaggio di barriera corallina, dalle loro caratteristiche frastagliate ma intricate, alle drammatiche variegature di dimensioni, profondità e densità. Le forme sonore create nel pezzo sono progettate per descrivere le mie impressioni sulle barriere coralline.

Ci sono solo due sorgenti sonore all'interno della composizione, quella di un pianoforte preparato (più specificamente una singola nota RE) e una registrazione composita di corallo. La registrazione del corallo composito è composta da due registrazioni sul campo; uno è stato catturato nella Grande Barriera Corallina in Australia e l'altro è da una barriera corallina al largo della costa delle Barbados nelle Indie occidentali. Ho usato la nota del pianoforte preparata come tonica centrale per il lavoro, al fin di fornire una metafora che indicasse la linea chiara e ininterrotta di un orizzonte oceanico, mentre il materiale rimanente è costituito quasi interamente dalla registrazione corallina composita (in gran parte non elaborata) che può essere ascoltata a partire da 1:25 nel pezzo.

Il lavoro è stato composto nello Studio Alpha, nell'International Center for Composers Visby in Svezia e nello studio domestico del compositore a Sydney, in Australia.

Daniel Blinkhorn è un compositore, artista di media digitali e field recordist attualmente residente a Sydney, in Australia. Sebbene lavori spesso nell'ambito dei domini elettroacustici e videofonici, la produzione di Daniel comprende opere da camera, sinfoniche e per orchestra di fiati, installazioni sonore, musica per film, danza, composizione radiofonica e vari ambienti ibridi/intermediali.

Le sue opere sono ampiamente eseguite, esposte e presentate a livello internazionale e le sue composizioni hanno ricevuto numerosi riconoscimenti in concorsi di composizione internazionali e nazionali. Nel 2011 è Churchill Fellow (Winston Churchill Memorial Trust, Australia), ha lavorato in un'ampia varietà di contesti creativi, accademici, di ricerca e performativi ed è docente presso la facoltà di Composizione e tecnologia musicale del Conservatorium of Music, University of Sydney. Daniel è anche un compositore rappresentato presso l'Australian Music Centre e membro rappresentativo/consigliere per la composizione presso Music Australia (2012 - 2022). Daniel ha intrapreso numerose residenze di composizione e sessioni intensive di registrazione a livello internazionale (La Muse En Circuit, Parigi, ZKM| Center for Art and Media, Institute for Music and Acoustics, Germania, CMMAS - Centro Mexicano para la Música y las Artes Sonoras , Messico, Centre de Arts, Montreal, Visby International Center for Composers, Svezia e Islao de Arts, Madagascar). È un appassionato di registrazioni di suoni ambientali e ha intrapreso un numero elevato di spedizioni in tutto l'alto Artico/Polo Nord regione delle Svalbard, Africa, Amazzonia, Indie occidentali, Nord Europa, Medio Oriente, Alaska, Messico, Cuba, Madagascar e Australia. Sebbene sia completamente autodidatta in musica elettroacustica e biomimetica, ha studiato formalmente composizione, arti creative e dei media digitali in diverse università australiane, tra cui la School of Art and Design (formalmente "COFA") - UNSW e l'Università di Wollongong, Facoltà di Arti Creative, dove il suo dottorato è stato raccomandato per un encomio speciale. Altri titoli includono un BMus (lode), MMus e un MA(r).


Alex Buck "Does it matter?" 9:35

Abigail Whitman: voce

Il 2020 è stato il periodo in cui il peso complessivo della produzione materiale delle attività umane ha superato il peso di tutta la biomassa vivente globale. Dopo aver letto queste informazioni, mi è subito venuta in mente l'immagine delle acque oceaniche ricoperte da rifiuti di plastica. Presumibilmente, la plastica è il materiale sintetico che meglio simboleggia i detriti umani. Ci sono innumerevoli prodotti realizzati in plastica; è sui nostri vestiti, sul nostro cibo, nell'acqua ... l'impatto negativo che la plastica produce sulla natura è evidente. Tuttavia, ci sono anche molti effetti collaterali positivi del materiale plastico. Ad esempio, la plastica ha consentito uno sviluppo musicale senza precedenti durante il 20° secolo. L'emergere della tecnologia di registrazione-diffusione audio ha favorito l'ulteriore sviluppo di generi musicali preesistenti e ha consentito l'esplosione di nuovi. I dischi in vinile, i nastri magnetici/a cassetta, i dischi versatili compatti/digitali e i rispettivi dispositivi sono tutte variazioni della plastica. Questa è la metafora che volevo evocare con il primo movimento del pezzo. Ho scelto di articolare suoni da dispositivi di registrazione-diffusione plastica "obsoleti" e campioni dal primo ciclo di opere di musique concrète - Études de Bruits (Schaeffer, 1948) - un chiaro esempio di un genere musicale che poteva emergere solo dalla tecnologia di registrazione del suono. Nel secondo movimento, riprendo la metafora della voce di Madre Natura che ho utilizzato in Screaming Trees (2019). Tuttavia, in questo nuovo contesto, circondato da suoni provenienti dalla materia plastica, i suoni di soffocamento, mancanza di respiro e agonia tendono a evocare l'immagine di Madre Natura che soffoca la plastica. Inoltre, i suoni naturali del tuono, che secondo gli Yanomami simboleggiano la rabbia della natura, si mescolano a suoni sintetici e artificiali per rafforzare l'atmosfera di conflitto tra naturale e artificiale, natura e cultura.

Alex Buck (nato nel 1980) è un compositore-interprete con sede in California elogiato per la sua "sofisticatezza e originalità nei suoi obiettivi estetici" (Flo Menezes). I suoi pezzi elettronici sono "magistralmente arrangiati" (Raul da Gama). "Sa come riempire perfettamente una cornice" (Betzy Broomberg), creando "un mondo sonoro che attanaglia e allo stesso tempo invita, impossibile resistere" (Vicki Ray). Buck appartiene a un gruppo selezionato di musicisti con il loro lavoro riconosciuto dai suoi colleghi sia della musica elettroacustica che del regno del jazz. Originario di San Paolo (BR), Alex è considerato uno dei batteristi brasiliani più innovativi della sua generazione, con un approccio unico allo strumento. Come compositore, si è specializzato nella creazione di musica acusmatica e i suoi brani hanno ricevuto importanti premi e nomination internazionali, tra cui il primo premio al Prix Métamorphoses (BE 2020); primo premio al MusicWorks Magazine Electronic Music Composition Contest (CA 2019); il primo premio al Concorso Musicale Elettroacustico Musica Nova (CR - 2019); finalista al Prix Russolo (2021), Prix Métamorphoses (BE - 2018), festival Matera/Intermedia (IT - 2018 e 2021), Exhibitronic Festival (FR - 2017) e MusiLab International Festival (FR & MX - 2016). Buck attualmente ha una posizione di DMA Lecture presso il California Institute of the Arts.


Theodoros Lotis "Voices" [2020] 10:30

Voci di un protolinguaggio, voci di reazioni istintive, voci che trasmettono espressioni istintive, voci di umani e uccelli e rane e voci di paura, sorpresa, intimità, intrusione, compiacimento, ignoranza, voci carezzevoli.

Voices utilizza come materiale primordiale la voce del regista e musicista Giorgos Nikopoulos dal suo film The Ox (registrazioni: Giorgos Gargalas) e registrazioni di sequenze di danza/corpo di Christina Mertzani, Enangelos Poulinas ed Evangelia Randou. Voglio ringraziarli tutti per la loro espressività e per sudore corporeo. Altri suoni utilizzati sono registrazioni vocali (Agnese Banti), violino (Nikolas Anastasiou), clarinetto (Esther Lamneck), percussioni (Giorgos Stavridis). Ringrazio anche tutti i miei studenti che hanno aiutato con le registrazioni. Voices è commissionato dal progetto di ricerca artistica Embodied Gestures (PEEK AR-399) finanziato da FWF Austria ed è stato presentato in anteprima nel 2020 al Festival Echoes Around Me a Vienna. Grazie a Thomas Gorbach e Enrique Tomás per aver avviato la commissione.

Theodoros Lotis ha lavorato per Musiques et Recherches (Belgio, 1997, 2000, 2014), Sculpted Sound Composers Competition (UK, 2000), Amici della Musica di Cagliari (Italia, 2001, 2017), il festival Visiones Sonoras (Messico, 2007), la clarinettista Esther Lamneck (come compositrice invitata alla New York University nel 2012), il progetto di ricerca artistica Embodied Gestures (PEEK AR-399) finanziato da FWF Austria (2020) e compagnie di teatro e danza.

Avendo prodotto diverse opere strumentali e collaborato con artisti di varie discipline, i suoi attuali sforzi musicali si concentrano sullo spettro, sul timbro e sullo spazio sonoro.

Ha completato un dottorato di ricerca. in Musica presso la City University di Londra, grazie a borse di studio della British Academy (Arts and Humanities Research Board) e della Foundation A.S. Onassis.

Theodoros Lotis ha insegnato composizione elettroacustica e analisi al Goldsmiths College, Università di Londra, al Technological and Educational Institute di Creta, all'Università Aristotele di Salonicco in Grecia e in diverse università in Europa e America come compositore invitato. È Professore Associato presso l'Università dello Ionio, Corfù, Grecia. È membro fondatore della Hellenic Electroacoustic Music Composers Association (HELMCA) e della Hellenic Society for Acoustic Ecology. La sua musica è stata pubblicata da Empreintes Digitales (www.electrocd.com). Vedi anche: www.theodoroslotis.com


Ingvar Loco Nordin "Saligia Glitch 5 R" 10:43

Quest'opera - Saligia Glitch 5 R - è principalmente, in senso lato, un'opera di sound art. Potrebbe anche essere etichettata come musique concrète. È un prodotto secondario del mio recente periodo di cut-up. Qui i tagli delle voci appaiono e riappaiono. Ma questo lavoro riflette anche i miei ricchi antecedenti nella composizione di campane tibetane. In un certo senso potrei anche attribuire qui il termine paesaggio sonoro, considerando il cane che abbaia e il profondo ruscello della foresta, per non parlare della demolizione invadente di un vecchio capannone che io e la mia selvaggia moglie Anna abbiamo portato a termine nella fattoria! Ah sì, all'inizio si sente un macinare, un suono stridulo che riappare. Sono io, che torco e faccio roteare un pesante piede di porco di ferro nel ghiaccio, fuori dal garage della fattoria nel nord della Svezia.

Quasi dimenticavo: subito dopo l'inizio, recito una mia poesia, intitolata Lo specchio dell'emicrania. Lo recito in svedese, ma eccone un'interpretazione in italiano:


Il tempo appare nello specchio dell'emicrania

Le parole che pronuncio raggiungono le mie orecchie, una dopo l'altra

Ascolto intensamente l'incoerenza, sempre in standby

per aspre critiche

Nel cielo: nessun aereo, negli alberi: nessun vento

Il tempo si dissolve

nel desolato e oscuro canale di scolo di Forever


Ho scelto di ascoltare "Saligia Glitch 5 R" come se fosse il sapore, l'odore e le sonorità che escono dalla vita quando ti rilassi e lasci che i brandelli volino nel vento e nella tua percezione. Non ottieni il significato dalle parole, ma vai oltre il significato.

Ingvar Loco Nordin è un investigatore che opera nell'ambito della criminalità civile presso la polizia svedese, in pensione, che ha anche lavorato in ambito artistico fin da giovane.Ha composto numerosi lavori, principalmente nel campo dell'elettronica, di sound art, di musique concrète e di textsound, ma ha anche scritto canzoni di vario genere. Contemporaneamente ha scritto poesie, soprattutto da quando è andato in pensione nel 2016. Dall'autunno di quell'anno ha completato dodici raccolte, ciascuna di circa 200 pagine. A volte si esibisce anche sul palco, in Svezia, con poesie e sound art.

Ha lavorato quattro estati con Karlheinz Stockhausen (2001 - 2004) ai suoi corsi a Kürten, in Germania, come fotografo e recensore dei suoi compact disc. Negli anni '90 è stato produttore freelance di programmi musicali presso la Swedish Broadcasting Corporation, su iniziativa di Folke Rabe. Ha fatto spettacoli con opere elettroniche e di textsound, e una serie di programmi con e sulla cantante egiziana Om Kalsoum, oltre a programmi speciali con e su Persian Surgery Dervishes di Terry Riley e una versione cinese di In C, nonché su Molte Molte Donne di Petr Kotik, con testi di Gertrude Stein.


Diego Ratto "Kom" 8:20

Questo è un pezzo elettroacustico su Stoccolma, con suoni concreti di Stoccolma. In questa composizione ci sono diverse sezioni in contrasto che, per me, descrivono alcuni aspetti di questa capitale, come la vita concitata dei pendolari, la metropolitana e i trasporti pubblici, il ritmo di una grande città, la natura riposante e il mare. Differenti parti e stati d'animo che, insieme, creano quello che è stato per me questo posto, soprattutto nel periodo iniziale. Quindi, questo può essere anche un modo personale per lavorare sui miei pensieri e sulle mie impressioni di straniero che si è trasferito, da una piccola città in Italia, in un nuovo luogo, una nuova città e una nuova realtà urbana. Quello che ho visto, quello che ho sentito e soprattutto quello che ho provato.

Diego Ratto è nato il 14 gennaio 1988 ad Alessandria (Italia). Musicista e Compositore, si diploma al Conservatorio di Musica "Antonio Vivaldi" di Alessandria (IT) con una Laurea in Musica Elettroacustica (con Gustavo Delgado e Matteo Franceschini) nel 2017, in Chitarra Jazz (con Pino Russo e Paolo Silvestri) nel 2016 e in Musicoterapia nel 2014. Si è laureato al KMH - Royal College of Music (Stoccolma) con un Master in Composizione Elettroacustica sotto la guida di William Brunson nel 2019. Attualmente è dottorando in Composizione musicale presso l'Università della California Santa Barbara (UCSB), con i professori João Pedro Oliveira e Curtis Roads. Ha ricevuto i seguenti premi: Golden Lala Awards 2020 (Poznan, PL), Sound of Silences - Edison Studio / Romaeuropa Festival 2020 (Roma, IT), Musicworks Magazine Electronic Music Contest 2020 (Toronto, CAN), Wocmat 2018 International Phil Winsor Computer Music Competition (Taiwan), Rimusicazioni Film Festival 2018 (Bolzano, IT), Residency Prix CIME 2017 - International Confederation of Electroacoustic Music, Electroacoustic Contest EFME 2016 (Santa Fe, RA).

Le sue composizioni sono state inoltre selezionate ed eseguite a: REF Festival 2021 (Foggia, IT), Centre International d'Art Contemporain 2021 (Château de Carros, FR), NYCEMF 2021 (NewYork, USA), Espacios Sonoros 2020 (Argentina), Hot Air Music Festival 2020 (San Francisco, USA), Anamorphosis International Film Festival (Lecce, Italia), Bushwick Open Studios 2019 (New York, USA), SICMF Seoul International Computer Music Festival 2019 (Seoul, Corea del Sud), WSU ElectroAcousticMiniFest RSV (Pullman, USA), Sound Thought 2018 (Glasgow, UK), Audio Art 2018 (Krakòw, PL), WOCMAT 2018 (Hsinchu, TWN), Musicacoustica- Beijing CIME-ICEM 2018 (Beijing, RC), EMUfest 2017 (Roma, IT ), MA/IN 2017 - MAtera INtermedia festival (Matera, IT), MusicLab 2017 e 2018 (Città del Messico, MEX), Acousmatic Premiere Performance Competition - TEM (Udine, IT), RMN Music Label (Londra, UK), Diffrazioni Festival 2016 (Firenze, IT). Giugno 2018, residenza artistica presso ICST - Institute for Computer Music and Sound Technology - (Zhdk) a Zurigo.


Leah Reid "Reverie" 10:30

"Reverie" è una composizione acusmatica che conduce l'ascoltatore attraverso una fantasia immersiva incentrata su carillon decostruiti. Il lavoro si compone di otto sezioni che si alternano tra esplorazioni degli ingranaggi e dei rintocchi dei carillon. Nell'opera, i suoni dei carillon sono separati, esagerati, espansi e combinati con altri suoni i cui timbri e trame ricordano l'originale. Man mano che il pezzo si svolge, i timbri aumentano in densità spettrale e materica e le associazioni diventano sempre più fantastiche. Gli ingranaggi si trasformano in chiusure lampo, monete, motoseghe, motociclette e fuochi d'artificio, e i rintocchi si trasformano in temporali, campane, pianoforti di tutte le dimensioni e altro ancora.

Leah Reid è una compositrice, artista del suono, ricercatrice ed educatrice, le cui opere spaziano dall'opera, alla musica da camera e vocale, alle opere acustiche, elettroacustiche e alle installazioni sonore interattive. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la percezione, la modellazione e le applicazioni compositive del timbro. Nelle sue opere, il timbro funge da catalizzatore per esplorare nuovi paesaggi sonori, tempo, spazio, percezione e colore. Nelle recensioni recenti, le opere di Reid sono state descritte come "immersive", "inquietanti" e "scintillanti". Vincitrice di una borsa di studio Guggenheim nel 2022, Reid ha anche vinto l'American Prize in Composition (Vocal Chamber Music Division), primi premi all'8° KLANG! Concorso internazionale di composizione elettroacustica, Concorso di musica elettronica Tesselat e Concorso internazionale di compositori del Conservatorio Franz Schubert, Premio Sound of the Year's Composed with Sound, Premio per la colonna sonora nel Concorso di composizione musicale di Frame Dance Productions, Premio Pauline Oliveros di International Alliance for Women in Music e secondi premi al Concorso Internazionale di Musica Elettronica Iannis Xenakis e al 13° Concorso Internazionale Destellos. Ha ricevuto borse di studio dalla Guerilla Opera Company, dalla MacDowell Colony, dal Virginia Center for the Creative Arts (VCCA), dalla Ucross Foundation e dall'Hambidge Center.

Leah Reid ha lavorato e ricevuto commissioni da ensemble come Accordant Commons, Blow Up Percussion, Concavo & Convesso, Ensemble Móbile, Guerilla Opera, Jack Quartet, McGill's Contemporary Music Ensemble, Neave Trio, Sound Gear, Talea e Yarn/Wire. Le sue composizioni sono state presentate a festival, conferenze e nelle principali sedi di tutto il mondo, tra cui Aveiro_Síntese (Portogallo), BEAST FEaST (Inghilterra), Espacios Sonoros (Argentina), EviMus (Germania), Forgotten Spaces: EuroMicrofest (Germania), l'International Computer Music Conference (USA e Cile), il ManiFeste dell'IRCAM (Francia), il Noon to Midnight della LA Philharmonic (USA), il Matera Intermedia Festival (Italia), il New York City Electronic Music Festival (USA), l'OUA Electroacoustic Music Festival (Giappone), il San Francisco Tape Music Festival (USA), Série de Música de Câmara (Brasile), la Society of Composers National Conference (USA), Soochow New Voice Concert Series (Cina), la Sound and Music Computing Conference (Germania), il Tilde New Music Festival (Australia), il Toronto International Electroacoustic Symposium (Canada) e il Workshop on Computer Music and Audio Technology (Taiwan), tra molti altri. I suoi lavori sono pubblicati con Ablaze Records, New Focus Recordings, Parma Recordings, RMN Classical e BabelScores.

Leah Reid ha ricevuto il suo D.M.A. e Master in composizione musicale presso la Stanford University e il B. Mus presso la McGill University. I principali insegnanti di Reid includono Mark Applebaum, Jonathan Berger, Brian Ferneyhough, Sean Ferguson, Ana Sokolovic e Brian Paul Harman. Ha insegnato alla Stanford University (Stanford, CA), alla University of the Pacific (Stockton, CA) e all'Università della Silicon Valley (San Jose, CA). Attualmente è Assistant Professor presso l'Università della Virginia (Charlottesville, VA), dove tiene corsi di composizione musicale e tecnologia.


Asahi Yamanoshita "Interweaved Vertex"
 6:08


"Interweaved Vertex" è un'opera elettroacustica spazializzata che utilizza suoni elettronici caratterizzati da parametri di localizzazione. Un certo numero di modelli ritmici sono stati stratificati spazialmente e psicologicamente, riempiendo lo spazio musicale con diverse frasi percussive.

Concentrandomi sull'"espressione di localizzazione" estesa verso l'alto e verso il basso come caratteristica dell'acustica connotata in senso spaziale, ho creato questo lavoro assumendo il punto di vista della psicoacustica, essendo consapevole dei suoni con un forte senso di localizzazione e dei suoni con un debole senso di localizzazione. L'obiettivo era quello di creare uno spazio sonoro che potesse essere espresso solo dall'acustica spazializzata attraverso la differenza di densità sonora che riempie lo spazio e attraverso il senso di localizzazione che caratterizza i suoni. Il lavoro è stato inizialmente riprodotto su un sistema di altoparlanti a 7.1.4 canali, quindi registrato con un microfono ambisonico e successivamente convertito in binaurale, al fine di interrompere l'impressione di chiusura dello spazio caratteristica del binaurale.

Asahi Yamanoshita è nato nel 1998. Studente magistrale presso la Tokyo University of Technology, Graduate School of Bio-Information Media. È impegnato nel sound design di ricerca con riferimento ad opere acustiche audio 3D, utilizzando apparati multi-speaker e Ambisonics.


RICORDARE IANNIS XENAKIS


Iannis Xenakis "La Légende d'Eer" [1978] 45:40     Versione stereofonica (Karlrecords)

Interprete all'acusmonium: Gabriele Balzano


«I want to bring the stars down and move them around. Don't you have this kind of dream?» dice Iannis Xenakis, compositore di elettroacustica granulare, architetto precursore del sogno parametrico-matematico. Eppure quello di La Légende d'Eer è un incubo molto terreno, pieno di esseri non riconoscibili, quindi potenzialmente pericolosi. Un sottobosco di suoni sintetici che ha splendidamente ripreso vita grazie alla ristampa su vinile (edizione limitata a mille copie) a grammatura pesante ad opera di Karlrecords - seconda uscita della serie Perihel, che l'anno scorso ha già visto la pubblicazione di Douze Inventions En Six Modes De Jeu di Guy Reibel.

Dal punto di vista della storia della musica (quindi non solo per appassionati), l'uscita è decisamente un evento interessante: segna la prima pubblicazione della versione a otto tracce presentata dallo stesso Xenakis nei leggendari corsi estivi di Darmstädt nel 1978. Di fatto, si tratta della prima stampa della versione originale della leggenda di Er fatta solo di musica, dato che la composizione nacque per essere parte di un politopo, ossia di una installazione multimediale che miscelava sintesi sonora, proiezioni e curvature architettoniche. Dietro al titolo c'è il mito raccontato da Platone nel libro decimo della Repubblica: il soldato Er, da morto diventa presunto tale (si "risveglia") e protagonista consapevole del racconto di un Aldilà, dove si rende conto della relazione tra il caso e la propria responsabilità. Il mito di Er ha potenziali intrecci con il milieuche ha generato e ospitato l'attività di Xenakis di quegli anni. Non tanto la Francia, la Parigi dell'inaugurazione del Centre Pompidou - La Légende d'Eerè stato composto per essere eseguito, come parte del politopo di cui si parlava, in un padiglione appositamente costruito per l'inaugurazione del visionario museo progettato da Piano & Rogers. Semmai sono il caso, la consapevolezza, la capacità di incidere consapevolmente sull'alea del destino (e del mondo) a essere un concept non casuale della composizione, in un periodo di grande dibattito tra la scuola americana (Cage era stato a Darmstadt già vent'anni prima), direzioni elettroniche post-serialiste tedesche (e non solo) e musica concreta parigina.

La qualità di Xenakis è di inserirsi in questo ambiente con rigore e trasporto. Avanguardia e immersione. Il suono generato è sempre uno spazio acustico che circonda l'ascoltatore, anche nella dimensione frontale, prettamente acustica. Il suono generato, contrariamente al dato per scontato che Xenakis si è sempre portato appresso - la caricatura del compositore matematico - non appare un esercizio algido. La dialettica tra cicalecci e rumori bianchi, esseri sintetici che si parlano, è una narrazione percepita, e sta a noi cercare un narratore che almeno faccia da traduttore, se proprio non può essere onnisciente. Le otto parti della composizione sono brevi capitoli di un peregrinare fiancheggiato da personaggi protagonisti di figura e di sfondo, a tratti intercambiabili, a volte cacofonici, duri da digerire - forse quando il corpo morto di Er si ridesta? - per chiudersi con un soliloquio, un sibilo che si fa dialogo da sé. L'importanza dell'archivio non fa mettere in secondo piano la natura immersiva che questa musica dovrebbe avere. È ancora oggi un ascolto, più che un dovere di conoscenza. - (Gaspare Caliri, SentireAscoltare, 12 agosto 2016)

https://sentireascoltare.com/recensioni/iannis-xenakis-la-legende-deer/

Iannis Xenakis All'età di 10 anni si trasferì con la famiglia dalla Romania, dove era nato, in Grecia, e ad Atene iniziò la sua carriera scolastica intraprendendo gli studi di architettura e ingegneria. Purtroppo il regime nazista invase il suo paese e fu quindi costretto ad interrompere i suoi studi. Fu un personaggio attivo anche militarmente, tant'è che prese parte, durante la Seconda Guerra Mondiale, alla Resistenza e, schierato tra la compagine dell'Esercito Di Liberazione Del Popolo Greco, in qualità di membro della compagnia di studenti di Lord Byron partecipò alla guerra civile greca, dove nel 1945 perse un occhio a causa dell'esplosione di un cannone. Nel 1946 ottenne il titolo di ingegnere, ma solo un anno più tardi fu costretto ad emigrare in Francia con un passaporto falso perché perseguitato, e condannato a morte, per le sue attività politiche durante il conflitto. A Parigi ebbe una vita molto intensa, iniziò a lavorare per lo studio di Le Corbusier e produsse molte opere importanti come le unità abitative di Nantes (1949) e di Briey-en-foret, il Centro culturale di Bagdad (1957), il convento di La Tourette (1953) ed il famoso Padiglione Philips per la Fiera di Bruxelles (1958), che fu sede della prima esecuzione del Poème Électronique di Edgard Varèse. La struttura del Padiglione in effetti era basata sulle stesse concezioni formali che Xenakis aveva già utilizzato nel suo brano Metastaseis, da lui composto quattro anni prima. La natura "duale" di queste opere ("Metastaseis" ed il Padiglione Philips) è un esempio della teoria meta-artistica di Xenakis, secondo la quale un'espressione artistica basata su un calcolo matematico può essere realizzata indifferentemente dal tipo di media utilizzato. Sebbene si trovò molto presto in conflitto per i loro metodi didattici con Arthur Honegger e Darius Milhaud, fu sotto la loro guida che poco dopo essersi stabilito a Parigi iniziò i suoi studi di composizione.

Seguì i corsi di analisi di Olivier Messiaen al Conservatorio Superiore dal 1951 favorendo la crescita della sua consapevolezza e delle sue capacità tecniche compositive, tanto che iniziò ad applicare i concetti sviluppati nello studio architettonico di Le Corbusier, concetti matematici e architettonici, a materiale musicale. Nel 1955 il direttore d'orchestra Hans Rosbaud diresse la prima esecuzione del suo brano Metastaseis al Festival di Donaueschingen; questo brano e quelli immediatamente successivi (Phitoprakta del 1956 e Achorripsis del 1957), assieme agli articoli che Xenakis pubblicò su "Gravesaner Blätter", la rivista di musicologia diretta da Hermann Scherchen, diedero a Xenakis una notorietà internazionale, che finalmente gli permise di dedicarsi esclusivamente e totalmente alla composizione. Nel 1963 pubblicò il volume Musiques Formelles (in seguito rivisto ed ampliato nel 1971 e nel 1990), una raccolta di suoi saggi sulle sue idee musicali e sulle sue personali tecniche compositive. Da pioniere dell'uso del computer nell'ambito della "composizione algoritmica", Xenakis fondò nel 1966 il CEMAMu (Centre d'Études de Mathématique et Automatique Musicales), istituto dedicato allo studio dell'applicazione informatica nella musica, dove successivamente ha concepito e sviluppato il sistema UPIC, che permette la realizzazione sonora diretta della notazione grafica di forme geometriche. Fondò inoltre un istituto dagli intenti simili presso l'Indiana University a Bloomington (Stati Uniti). Dal 1975 al 1978 fu professore di composizione al Gresham College di Londra, dove tenne anche numerose conferenze pubbliche. Colpito dal morbo di Alzheimer, morì a Parigi nel 2001.


BIOGRAFIE DEGLI INTERPRETI


Gabriele Balzano è nato nel 1992, pianista di formazione presso il Conservatorio G. Cantelli di Novara. Dal 2013 frequenta il Conservatorio G. Verdi di Como nel dipartimento di Musica Elettronica e Tecnologie del Suono, dove si laurea nel 2017. Allievo di S. Sapir, G. Klauer, W. Prati, A. Vigani, si è perfezionato nelle masterclass di G. Kogan, M. Lupone, A. Vidolin, F. Cifariello Ciardi, J. Scordato, A. I. De Benedictis, D. Tanzi, E. Bocca. Dal 2016, interprete e compositore per l'associazione AUDIOR e dal 2019 in collaborazione con il collettivo torinese di danzatori Eko Dance International Project. Sempre nel 2019, è stato fra i performer selezionati per la residenza artistica del Premio San Fedele a Milano. Tecnologo di professione, coltiva la sua ricerca artistica mediante la composizione, sound art e video arte.

Paolo Castrini Sound designer, compositore ed interprete di musica acusmatica ed elettroacustica, studia pianoforte classico e jazz e partecipa ai seminari Berklee all'Umbria Jazz 2002 dove consegue il Bachelor of Arts. Dal 2003 collabora in vari studi di registrazione milanesi come sound designer e tastierista, ed esplora il concetto di soundscape-design nella composizione di brani ed installazioni per sfilate di moda e mostre fotografiche; un concetto che riafferma nella realizzazione di paesaggi sonori per i documentari "La Nebbia prima che si alzi" e"Racconto d'Inverno" (Michele Paladin). In duo con la poetessa Laura Benedetti, tra l'Italia e la Corsica, compone ed interpreta poemi sonori, letture acusmatiche e installazioni audio/visuali. Il poema sonoro "Ile Coquillage", scrittura del viaggio tra l'isola e il continente, viene selezionato per la diffusione al festival radiofonico di Brest Longueurs d'ondes nel 2017 (Radio France Culture), e lo stesso diventa materia per un'installazione al festival Creazione 2018 di Bastia. Nel 2019 partecipa ai workshop "Digital Approaches to Analog Videosynthesis" di Jestern, "Soundesign" e"Audio / Video" di Ozmotic ed ai laboratori di "Spazializzazione Sonora con Acusmonium AUDIOR" tenuti da Dante Tanzi ed Eraldo Bocca, a seguito dei quali si esibisce come interprete al festival Novaracusmonium 2020 con la spazializzazione del film "La guerra e il sogno di Momi" (G. Pastrone 1917, musica originale di Carlo Barbagallo). Nel 2021 partecipa allo "Stage d'Interpretation sur Acusmonium" al Festival Futura in Francia tenuto dalla compagnia MOTUS, si esibisce per l'apertura del "Festival du film méditerranéen Arte Mare" in Corsica, in duo con la compositrice e cantante francese Yasmine Meddour, con una composizione scritta a quattro mani per l'evento, nello spirito dell'incontro mediterraneo tra stili e culture; da questo incontro nasce una collaborazione che porta il duo a comporre l'installazione sonora per l'esposizione fotografica L'Echelle di Etienne Rougery-Herbaut al Chateau La Coste (Aix En Provence).

Sergio Missaglia nasce a Como nel 1993. Dopo aver compiuto studi pianoforte e di composizione per il cinema all'Università Aix-Marseille, ha frequentato il corso di Musica Elettronica presso il Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Como, dove, nel marzo 2016, ha ottenuto con il massimo dei voti la laurea triennale e, nel febbraio 2019, ha conseguito il Master con 110 e lode, grazie a una tesi sul ruolo svolto da sound design e composizione musicale nella virtual reality e nelle nuove realtà digitali. Suoi lavori sono stati diffusi alla radio e alla televisione della Svizzera italiana e in occasione di festival ed eventi internazionali quali "Parade Électronique", Expo 2015 e"La Via Lattea". Alla composizione acusmatica affianca l'attività di performer, sia tramite sistemi ottofonici e Acousmonium che attraverso applicazioni audiovisive create ad hoc con Unreal Engine.


ACUSMONIUM AUDIOR


Interamente progettato e realizzato a partire dal 2012 da Eraldo Bocca, l'acusmonium mobile AUDIOR ha una disponibilità di oltre 80 diffusori (fra banda intera e "colorati" che vengono scelti e utilizzati in base allo spazio in cui viene installato l'acusmonium) e 50 amplificatori, dispone di una consolle di spazializzazione analogica di 32 canali e di due consolle digitali da 16 canali. Gli altoparlanti "colorati" sono diffusori che riproducono solo una parte dello spettro acustico e possono essere anche non lineari nella loro banda di riproduzione. Tutti gli altoparlanti "colorati" e parte dei diffusori a banda intera sono stati progettati in funzione del loro utilizzo con l'acusmonium: alcuni degli altoparlanti a banda intera sono modulari e assemblabili in modo da poter essere adattati alle diverse configurazioni. I diffusori "colorati" hanno tipologie diverse, al fine di riprodurre al meglio la gamma audio cui sono destinati, in particolare, i diffusori frontali sono di tipo dipolare per sfruttare anche l'emissione posteriore riflessa dalle pareti della sala da concerto, dove ciò è possibile, mentre i diffusori per gli alti sono trombe iperboliche che permettono una grande pressione e linearità di emissione. Realizzato al fine di consentire l'interpretazione in concerto del repertorio elettroacustico, l'acusmonium AUDIOR viene utilizzato nell'ambito dello svolgimento di laboratori e masterclass.

Eraldo Bocca Progettista e costruttore elettroacustico e consulente nell'ambito della progettazione acustica ambientale. Ha progettato e realizzato l'acusmonium AUDIOR occupandosi della definizione delle specifiche funzionali, dell'architettura, dell'assemblaggio, dei test di prova degli altoparlanti e della realizzazione dei moltiplicatori di segnale. Pur ispirandosi ai dispositivi mobili in uso in Francia (Radio France, Motus) e in Belgio (Musique Recherches), Bocca ha introdotto criteri costruttivi che legano in modo efficace la diffusività, la modularità e la distribuzione geografica degli altoparlanti. Collaboratore del CESMA (Centro Europeo Studi Musica e Acustica) di Lugano e del Centro Culturale San Fedele di Milano, ha curato per il suo auditorium l'allestimento dell'acusmonium SATOR (50 altoparlanti), inaugurato nel gennaio 2012 e da allora utilizzato negli eventi organizzati nell'ambito delle stagioni di 'San Fedele Musica' (concerti di elettronica live, musica acusmatica, videoarte, Cin'acusmonium). A partire dal 2013 ha tenuto laboratori di elettroacustica applicata per il CESMA (Centro Europeo Studi Musica e Acustica di Lugano) a Novara, e masterclass per i conservatori di Como, Milano, Torino, Lecce (nell'ambito del MATERA/INTERMEDIA) Festival e Genova. È membro fondatore dell'associazione 'Audior'.


Progetto elettroacustico

Eraldo Bocca