PRIX RUSSOLO 2023

VENERDI 17 NOVEMBRE 2023  ORE 17

ESECUZIONE DELLE OPERE FINALISTE

Concerto nell'ambito del festival Parade Électronique 

https://www.mmt.it/stagione-2023/

SALA DELLE COLONNE - FABBRICA DEL VAPORE

VIA PROCACCINI 4, MILANO


Le opere finaliste dell'edizione 2023 del Prix Russolo sono in corso di presentazione in diverse città europee. Al termine delle esecuzioni il giudizio del pubblico, espresso su una scheda, determinerà l'esito del Prix Russolo Audience Award 2023. Il nome del vincitore sarà annunciato il 18 dicembre 2023 in occasione del concerto finale.  

https://prixrussolo.blogspot.com/


PRESENTAZIONE

Philippe Blanchard - Direttore del Prix Russolo

 

Il Premio Russolo, (chiamato in origine 'Concorso internazionale Luigi Russolo di musica elettroacustica') è stato creato nel 1979 in omaggio al pittore e compositore italiano Luigi Russolo dalla Fondazione Russolo-Pratella a Varese, Italia, diretta da Gian Franco Maffina e Rossana Maggia. Dopo una interruzione di alcuni anni il Premio Russolo ha potuto riprendere la propria attività e dal 2010 è organizzato dallo Studio Forum di Annecy (Francia) con la direzione di Philippe Blanchard. 

Dall'anno della sua creazione, il Premio Russolo esplora i nuovi territori sonori aperti dalle multiformi ricerche del compositore, pittore e metafisico Luigi Russolo (1885-1947). Figura chiave del risveglio musicale del ventesimo secolo, Luigi Russolo divenne famoso nel 1913 con il suo manifesto L' Arte dei Rumori (1913), che sviluppa l'idea che tutti i suoni, specialmente quelli del mondo industriale, possano trovare il loro posto nell'orchestrazione musicale. 

Passerà dalla teoria alla pratica sviluppando una famiglia di macchine sonore, i famosi intonarumori e, successivamente, il rumonarmonio o russolofono, che riuniva vari intonarumori insieme, pilotati da tastiere e pedaliere simili ad armonium: la tastiera regolava l'intonazione, i due pedali l'intensità, i vari registri la scelta dei diversi rumori. Traendo musica dal rumore, questi strumenti precorrono tutta l'esperienza della musica concreta e della musica elettronica. 

Fin dall'inizio Russolo cerca di raggiungere stati di coscienza più elevati attraverso immagini o suoni, ed è in questo contesto che il Prix Russolo 2023 apre il suo campo di ricerca, da questa 34a edizione, a tutta la musica acusmatica o elettronica che rende visibile o udibile l'immateriale, nel doppio movimento di materializzazione dello spirito e spiritualizzazione della materia. A partire dal mese di settembre le opere finaliste vengono presentate in diverse città europee; al termine delle esecuzioni il giudizio del pubblico, espresso su una scheda, determinerà l'esito del Prix Russolo Audience Award 2023. Il nome del vincitore sarà annunciato il 18 dicembre 2023 in occasione del concerto finale.


PRIX RUSSOLO 2023 

Maria Maddalena Novati  - Presidente Associazione NoMus 

Sarebbe troppo lungo raccontare come NoMus sia venuta in possesso del cosiddetto Fondo Russolo-Pratella della Fondazione di Gian Franco Maffina e Rossana Maggia. Diciamo solo che l'ultima dimora dei materiali raccolti dai Maffina era presso la Casa di riposo G. Verdi di Milano dove Rossana era ospitata prima della morte. I materiali erano arrivati ai Maffina, che costituirono la Fondazione Russolo-Pratella di Varese nel 1979, da varie provenienze: il Mart di Rovereto, gli eredi Boccato, gli eredi Pratella. Gianfranco Maffina li aveva pazientemente ricercati e raccolti per divulgare attraverso mostre, convegni e seminari l'opera di Luigi Russolo, di Francesco Balilla Pratella e dei futuristi italiani.

Lo studioso ottenne in prestito dall'archivio del Mart (Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto) la parte di materiale più strettamente connessa al periodo futurista e alle sperimentazioni musicali di Luigi Russolo e li utilizzò sia per esposizioni che per pubblicazioni. Ora tutto il materiale rimasto della ex Fondazione Russolo Pratella di Varese costituisce un fondo depositato a NoMus attraverso un comodato d'uso stipulato con la Fondazione Casa di riposo G. Verdi di Milano con lo scopo di salvaguardarne l'esistenza e divulgarne il contenuto. Nel fondo sono compresi materiali futuristi di estremo valore e interesse: disegni e brevetti originali di Luigi Russolo, riviste (fra cui «Lacerba», «La voce»), pannelli in plexiglass comprendenti stampe, partiture, ritagli di giornali, foto, lettere, manifesti, 4 intonarumori ricostruiti dal Maffina e dal Boccato nel 1979 su disegni originali, tesi di laurea sulla musica futurista, brochures, composizioni e tutto il materiale relativo all'attività svolta dalla Fondazione Russolo-Pratella in 25 anni per le diverse edizioni del "Concorso di Musica Elettronica" intestato a Luigi Russolo, comprese le partiture e le registrazioni inviate alla selezione.

Infatti, a corollario della sua attività di diffusione dell'estetica futurista, il Maffina aveva organizzato anche un concorso internazionale di musica elettroacustica a partire dal 1979 in collaborazione con l'Assessorato Cultura della Regione Lombardia e del comune di Varese.

Il "concorso internazionale di musica su nastro magnetico elaborato con mezzi elettroacustici, elettronici e computer riservato a giovani compositori di età non superiore ai 30 anni", come diceva il regolamento, voleva onorare la memoria del musicista futurista Luigi Russolo. I premi erano rispettivamente di 1.000.000 di lire per il primo classificato, di 750.000 lire per il secondo e di 500.000 per il terzo. La giuria annoverava fra i suoi membri fisici e ingegneri del calibro di Giuseppe Di Giugno (che aveva progettato la 4X per l'IRCAM di Parigi), musicisti come Pietro Grossi (compositore e direttore del CNUCE di Pisa), Angelo Paccagnini (compositore e titolare di musica elettronica al Conservatorio di Milano, nonché direttore dello Studio di Fonologia musicale di Milano della Rai), Teresa Rampazzi (compositrice, titolare di musica elettronica al Conservatorio di Padova e collaboratrice al CSC di Padova), Gottfried Michael Koenig (Direttore dell'Istituto di Sonologia di Utrecht per l'Olanda), Roberto Dickman (responsabile musicale della Radiotelevisione della Svizzera Italiana), Carlo Ferrario (compositore, responsabile per il decentramento musicale dell'Assessorato Cultura Regione Lombardia). Tanto per citare alcuni partecipanti alla seconda edizione facciamo i nomi di Giorgio Battistelli, Lelio Camilleri, Luca Francesconi, Pietro Pirelli, Walter Prati.

L'opera che il Maffina svolse fu immensa non solo per la conoscenza dell'estetica di Luigi Russolo e dei futuristi ma soprattutto per la passione e al tempo stesso per il rigore scientifico con cui pubblicò i documenti da lui raccolti: lettere, brevetti, riviste, fotografie, quadri, cataloghi. La ricostruzione stessa degli intonarumori con un lato in plexiglass trasparente, attraverso il quale si potessero vedere i meccanismi nell'atto stesso della produzione del suono, ha del geniale e soprattutto rivela il lato didattico e perennemente divulgatore della sua opera. Il suo testo Luigi Russolo e l'arte dei rumori del 1978 resta a tutt'oggi un cardine, insieme agli scritti di Giovanni Lista, della letteratura sul futurismo e soprattutto sul futurismo musicale.

Nel settembre 2022 sono stati pubblicati gli ultimi pensieri di Luigi Russolo con l'edizione critica dell'autografo dei Dialoghi fra io e l'anima a cura di Giuliano Bellorini, Anna e Maria Luisa Gasparotto, Olschki editore, Firenze. Il manoscritto si trova presso l'Associazione NoMus. I materiali del Fondo Russolo Pratella sono disponibili per la consultazione presso la biblioteca di NoMus, via Tito Vignoli 37/A di Milano tutti i giorni, tranne il martedì, dalle ore 14,30 alle 18 su appuntamento. https://www.nomusassociazione.org/fondo-russolo-pratella

NoMus è una associazione culturale che si occupa di promuovere la ricerca nel campo della musica del Novecento (XX secolo) e della musica contemporanea; salvare archivi e fondi musicali contenenti materiali audiovisivi e multimediali; censire, raccogliere, digitalizzare, catalogare e informatizzare, secondo le più moderne tecniche di conservazione e restauro, i beni cartacei ed audio visuali acquisiti; costruire reti informatiche e piattaforme di scambio fra archivi musicali e di beni artistici mettendoli online (ove possibile) o rendendoli comunque disponibili in loco per la consultazione. L'associazione favorisce lo scambio e la cooperazione fra università ed enti culturali ospitando ricercatori in residence attraverso progetti mirati allo studio e alla salvaguardia del patrimonio musicale e culturale del nostro Paese, promuove la conoscenza della musica moderna attraverso studi, ricerche, pubblicazioni, workshop, concerti, manifestazioni e tutti quegli eventi che tendano a diffondere e ad approfondire tale repertorio.Inoltre si occupa dipubblicare, attraverso una serie di quaderni di ricerca, le tesi più meritevoli di giovani ricercatori italiani e/o stranieri o di autori già affermati che vogliano comunque studiare particolari aspetti della cultura del Novecento e pubblicare materiali audiovisivi attinenti al repertorio studiato.


P R O G R A M M A

Ore 17:00

Introduzioni e saluti istituzionali di Walter Prati (MMT) e Maria Maddalena Novati (NoMus)

Ore 17:15

Presentazione di Philippe Blanchard

Direttore del Prix Russolo

Ore 17:45

ESECUZIONE DEI BRANI FINALISTI

Alexis Blais "Skand" [2021] 10:44

Manfredi Clemente "Oubliez-moi sous ces cèdres" [2022] 9:32

Otto Iivari "Weightless" [2023] 7:16

Sangwon Lee "Torturing Piano" [2019] 8:40

Pauline Patie Pelicaut "Bulle d'air" [2021] 8:58

Antoine Tirmarche "The Accountant Dances" [2023] 08:12

Romain Perrot "Muro di rumore" [2023] 11:00

Interpreti all'acusmonium:

Gabriele Balzano, Paolo Castrini



NOTE DI PROGRAMMA


PRIX RUSSOLO 2023 - Esecuzione delle opere finaliste

Interpreti all'acusmonium: Gabriele Balzano, Paolo Castrini


Alexis Blais "Skand" [2021] 10:44

L'idea di base che ha ancorato l'intera composizione di Skand è soprattutto ritmica. Ho sfidato me stesso ad articolare una pulsazione come se fosse un personaggio che cerca di prendere il suo posto all'interno di oggetti fluidi. Questa pulsazione appare in forme diverse con funzioni diverse prima di prendere il sopravvento sull'organizzazione del brano, incanalando tutti gli altri elementi ritmici attorno ad esso nel climax finale. Questa idea molto semplice è stata il motore che ha consentito di impostare il resto dell'universo musicale del pezzo.

Alexis Blais (1998) è un compositore di musica elettroacustica con sede a Montreal. Diplomato al Conservatorio di Musica di Montreal nella classe di Louis Dufort, sta attualmente conseguendo il Master in composizione e creazione del suono presso l'Università di Montreal con Ana Dall'Ara-Majek. La sua ricerca si concentra sul continuum che unisce il linguaggio della musica strumentale e quello elettroacustico. Pianista classico di formazione, i suoi lavori acusmatici si inseriscono in una ricerca plastica e materica di materiali concreti su uno sfondo di armonie modali.Alexis Blais lavora anche nell'ambito del teatro e nella danza, oltre ad insegnare sound design alla National Circus School di Montreal e al Collège Jean-de-Brébeuf. Le sue opere sono state eseguite in Inghilterra e Canada.

Manfredi Clemente "Oubliez-moi sous ces cèdres" [2022] 9:32

Punto di partenza di questo lavoro sono alcune registrazioni effettuate durante un'escursione sul Monte Cervi, nel parco regionale siciliano delle Madonie, e più precisamente in una piccola radura dominata da due Cedrus Atlantica Glauca. Alla ricerca di un legame specifico con l'esperienza che ho avuto del luogo, per la prima volta ho iniziato la mia composizione adagiando le registrazioni sul campo sulla timeline, come se fossero la tela da cui attingere; ho iniziato poi a scolpirli ea sovrapporre ulteriori elementi, fino a raggiungere una forma definitiva e soddisfacente. Il lavoro che ne risulta si concentra sulla contemplazione del paesaggio e sul desiderio di esserne assorbiti. Nella sua lenta evoluzione, il paesaggio sonoro tende ad incorporare progressivamente elementi sintetici in un corpo fluente di suoni, fino a una sezione finale epifanica e perduta.

Manfredi Clemente è un sound artist, compositore e improvvisatore con sede a Torino. La sua ricerca artistica si concentra sul concetto di immagine sonora, sulla sua fenomenologia e dimensione spaziale, nonché sull'esplorazione del rapporto tra cultura e natura dal punto di vista ecologico, estetico e mitopoietico. A questi temi ha dedicato i suoi studi, tra cui il MRes e il PhD in Composizione Elettroacustica svolti presso l'Università di Birmingham (UK) e il Master in Musicologia presso l'Università di Palermo (IT). Nelle sue opere, la registrazione sul campo e in studio, il feedback analogico e il suono sintetizzato contribuiscono tutti a un generale senso di materialità che è al centro della sua poetica. Da diversi anni fa parte di B.E.A.S.T. – Birmingham ElectroAcoustic Sound Theatre ed è stato responsabile dell'installazione e delle esecuzioni dell'acusmonium del Festival di Musica Contemporanea di Cagliari. Tra il 2017 e il 2019 ha lavorato come tecnico audiovisivo e tecnico del suono per il Teatro Massimo di Palermo, dove nel 2020-21 è stato capo tecnico del suono per la registrazione e la trasmissione audio, collaborando con alcuni dei più grandi nomi della scena classica (R. Muti, R. Abbado, M. Albrecht, O. M. Wellber, D. Oren, M. Spotti tra gli altri). La composizione per il teatro e la performance artistica sono tra i suoi principali interessi, che lo hanno portato a collaborare con diversi artisti e collettivi, tra cui: Johannes Erath, Kor'sia, Maria Vittoria Bellingeri, LOT-EK, LeMosche, Soggettile Teatro, MarìkaPugliatti, ClémenceKazemi, Marco Giusti. La sua musica è eseguita in tutto il mondo e ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il 1° Premio al PrixPresqueRien 2019 (FR), il GRM Banc d'Essai 2018 (FR) e il 1° Premio al DI Stanze Festival 2014 (IT).

Otto Iivari "Weightless" [2023] 7:16

Weightless è una composizione elettroacustica spaziale ispirata ai principi coreografici di Rudolf von Laban e alle fluttuazioni del tempo di un suono propulsivo. Le idee sono nate dopo aver fatto esperimenti con ventagli alimentati a batteria, con pezzi di filo di nylon attaccati alle teste di propulsione. Quando la corda è spinta e tocca altre superfici, inizia naturalmente a emettere un suono di propulsione con una velocità che varia a seconda della forza applicata e della vicinanza della superficie su cui è appoggiata. Modificando costantemente la distanza tra la corda e la superficie, è stato possibile creare insiemi di impulsi complessi e distonici e accumulazioni che si ripetono in modo irregolare. Le accumulazioni hanno definito la gestualità principale dell'intero pezzo. Strutturalmente, il pezzo è formato da un approccio dal basso verso l'alto, il che significa che l'intera struttura è il risultato di piccoli processi sonori individuali. In questo caso i piccoli processi si dispiegano come fossero finestre di dimensioni diverse, che appaiono in dimensioni cangianti, separate da suoni organici improvvisi emessi da una voce femminile. La morfologia dei suoni propulsori si manifesta sia nel dominio organico sia in quello manipolato. Le accumulazioni sono state catturate registrando il dispositivo mentre era utilizzato contro vari oggetti, superficie e strumenti acustici da una distanza molto ravvicinata, in un ambiente trattato acusticamente. In tal modo, il materiale ha subito un cambiamento naturale nel suo spettro, preservando un comportamento quasi ritmico. La manipolazione e il taglio sono stati eseguiti per enfatizzare il comportamento originale del suono, piuttosto che mascherarlo o cambiarlo radicalmente. Il brano è stato composto durante un periodo trascorso presso l'Istituto di musica elettronica e acustica di Graz, in Austria.

Otto Iivari è uno studente finlandese del Master che si svolge presso l'Accademia Estone di Musica e Teatro, specializzato in composizione elettroacustica. Le sue opere sono principalmente acusmatiche, di musica elettroacustica composta per ambienti multicanale e per il sistema ambisonico. A Iivari piace trarre influenza dai fenomeni sonori naturali e presentarli attraverso nuove e più ampie dimensioni. Lo spazio e il movimento del suono sono un elemento cruciale nella musica di Iivari. Iivari sta attualmente studiando con Malle Maltis e il suo pezzo Thởdel 2022 ha vinto il Concorso Studentesco Europeo per la musica elettroacustica tridimensionale.

Sangwon Lee "Torturing Piano" [2019] 8:40

Molti compositori si sono divertiti a utilizzare tecniche pianistiche estese nelle loro opere, scritte per strumenti soli o per orchestra. Ma a volte,quando si usano eccessivamente le tecniche estese,sembra che il pianoforte venga torturato. Tutte le fonti sonore in questo lavoro derivano da registrazioni di pianoforte. A scopo di satira ho inserito la Ballata No.1 di Chopin, che egli ha scritto principalmente per pianoforte solo, ed è nota per aver ampliato i limiti della scrittura per pianoforte.

Sangwon Lee, nato in Corea del Sud, è laureatoin Composizione musicale presso l'Università dell'Illinois a Urbana-Champaign, dove ha preso lezioni di tecniche avanzate con il professor Scott Alan Wyatt. Lee ha ricevuto il suo Master di Musica presso il New EnglandConservatory of Music diBoston e la laurea in musica presso la KeimyungUniversity in Corea, dove ha studiato composizione con Sukhi Kang. Le opere di Lee sono state eseguite e trasmesse in Canada, Francia, Italia,Spagna, Giappone, Belgio, Svizzera, Messico, Brasile, Stati Uniti eCorea del Sud. Sangwon ha insegnato musica elettronica e composizionepresso la Busan National University in Corea.

Pauline Patie Pelicaut "Bulle d'air" [2021] 8:58

La narcosi, altrimenti nota come narcosi da azoto, è un fenomeno naturale che provoca cambiamenti negli stati comportamentali e fisiologici nei subacquei soggetti alle leggi fisiche della pressione.Attraverso l'uso della sintesi e della registrazione del suono, il pezzo offreun'esplorazione delle sensazioni date dall'immersione nelle profondità abissali, fino alla speranza di risalire in superficie.

Pauline Patie Pelicaut è una compositrice francese di musica elettroacustica. Ora residente a Montréal, sta completando un master in musica digitale presso l'Université de Montréal. Il suo lavoro è stato premiato con il Premio Marcelle-Deschênes 2021 (Université de Montréal) e nel 2022 ha ricevuto menzioni d'onore nei concorsi elettroacustici internazionali MusicaNova (Praga) e DestellosFundation (Argentina). Interessata all'effetto trance, le sue creazioni esplorano l'associazione tra disagio e pacificazione per l'ascoltatore, e si interrogano attornoalla misteriosa reattività del corpo durante l'immersione in acqua e alle sue cause.

Antoine Tirmarche "The Accountant Dances" [2023] 08:12

"Abbasso nuovi occhi sulle due pagine bianche, sulle quali i miei attenti numeri hanno inserito i risultati dell'azienda. E sorridendo tra me ricordo che la vita, che contiene queste pagine con tipi di stoffe, prezzi e vendite, spazi bianchi, lettere e righe, comprende anche i grandi navigatori, i grandi santi, e i poeti di ogni tempo, nessuno dei quali compar nei registri - una vasta progenie bandita da coloro che determinano il valore del mondo. Nell'atto stesso di inserire il nome di un panno sconosciuto, le porte dell'Indo e di Samarcanda si aprono, e la poesia persiana (che viene da un altro luogo ancora), con le sue quartine le cui terze righe non rimano, è per me un'àncora lontana nella mia inquietudine. Ma io non faccio errori: io scrivo, io aggiungo, e la contabilità va avanti, fatta come al solito da un impiegato d'ufficio."Fernando Pessoa - Il libro dell'inquietudine. Le cose più banali, i compiti più noiosi e le faccende inutili a volte inducono una sfuggente sensazione di comprensione complessiva. Non appena la mente cerca di concentrarsi su questa sensazione, essa svanisce, lasciando dietro di sé una serenità stranamente frustrante.

Antoine Tirmarche è un compositore e sound designer francese che lavora per il teatro, la danza contemporanea, i cortometraggi e i videogiochi. Dopo aver studiato jazz all'IREM (InstitutRégional d'Expression Musicale) di Bordeaux, si è interessato alla musica orchestrale contemporanea e alla musica elettroacustica. Mentre si dedica a suonare vari strumenti in diverse band sconosciute, è anche uno studente del corso di elettroacustica di Eric Broitman ad Angoulême, in Francia.

RomainPerrot "Muro di rumore" [2023] 11:00

La composizione presentata appositamente per il PRIX RUSSOLO 2023 è un muro di rumoredi 11 minuti, composto da multistrati di rumore in forma libera, al fine di indurre la manifestazione di suoni individuali spettrali che appariranno in modo diverso ad ogni ascoltatore.

Romain Perrot è un sound artist e musicista francese autodidatta,noto per il suo lavoro nel campo dell'HarshNoiseWall. È considerato uno dei pionieri di questo movimento artistico, di cui ha contribuito a definire le basi sotto il nome di Vomir, attraverso la stesura del suo Manifesto, la definizione dei suoi temi e della massa sonora caratteristica della sua pratica. Il suo approccio generale nell'ambito dell'HarshNoiseWall è quello di creare installazioni / performance sonore coinvolgenti, che utilizzano composizioni di suono e rumore al fine di creare un'esperienza sensoriale unica per il pubblico. È una figura internazionalmente riconosciuta per la sua intransigenza stilistica, il suo concetto di confinamento da parte del rumore e le sue performance, durante le quali il pubblico è invitato a coprirsi la testa per ottenere un'immersione completa. Dirige molti progetti che tematizzano un approccio indeterminato alla musica, sia che prendano la forma di folk emaciato, di canzoni sintetiche oppure di libera improvvisazione (rumore libero). Romain Perrot ha pubblicato più di 300 registrazioni ed è chiamato ad esibirsi in concerto inambito internazionale. Organizza a Parigi sessioni di musica improvvisata chiamate 'BrokenImpro' e produce anche opere grafiche (Absudrum), film e fotografie.


BIOGRAFIE DEGLI INTERPRETI


Gabriele Balzano Nato nel 1992 a Borgosesia (VC), comincia lo studio del pianoforte in giovane età proseguendo gli studi presso il Conservatorio G. Cantelli di Novara e l'Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2013 frequenta il Conservatorio G. Verdi di Como nel dipartimento di Musica Elettronica e Tecnologie del Suono, dove si è diplomato nel 2017. Allievo di S. Sapir, G. Klauer, W. Prati, A. Vigani, si è specializzato nelle masterclass di G. Kogan, M. Lupone, A. Vidolin, F. Cifariello Ciardi, J. Scordato, A. I. De Benedictis, D. Tanzi, E. Bocca. Dal 2016, interprete e compositore per l'associazione AUDIOR e dal 2019 in collaborazione, come compositore, con il collettivo torinese di danzatori Ekodance International Project. Sempre nel 2019, è stato fra i performer e compositori selezionati per la residenza artistica nel contesto del Premio San Fedele. Nel 2023 fonda il collettivo interdisciplinare Esedra, il quale mira ad approfondire i legami fra musica, danza, fotografia e videoarte.

Paolo Castrini è compositore, interprete acusmatico e performer.

Nato a Montichiari (Brescia) nel 1983, studia pianoforte classico e sperimenta il sintetizzatore analogico e modulare come principale fonte di ispirazione e ricerca sonora multiforme. Arricchito da varie esperienze in studi di registrazione, focalizza il suo interesse sul sound-design e sulla scultura del suono.Nel 2018 scopre la musica acusmatica grazie all'incontro con Dante Tanzi, Eraldo Bocca e il loro acusmoniumAudior; segue workshops di spazializzazione in Italia con l'Associazione Audior e in Francia con la compagnia Motus al Festiva Futura 2021 e 2022, ed entra a far parte dell'Associazione Audior come interprete ai festival Novaracusmonium 2020, Vigevano Soundscapes 2022 e al Premio Russolo 2022 a Milano. Nel 2023 si unisce al collettivo Acousmaki partecipando alla creazione della composizione acusmatica "Synesthésie"durante la residenza artistica al Bêta di Angouleme (FR). Partecipa al Festival Futura 2023 come insegnante invitato e come interprete (concerto "Partenairesdu Festival" e concerto di apertura della notte bianca)


ACUSMONIUM AUDIOR


Interamente progettato e realizzato a partire dal 2012 da Eraldo Bocca, l'acusmonium mobile AUDIOR ha una disponibilità di oltre 80 diffusori (fra banda intera e "colorati" che vengono scelti e utilizzati in base allo spazio in cui viene installato l'acusmonium) e 50 amplificatori, dispone di una consolle di spazializzazione analogica di 32 canali e di due consolle digitali da 16 canali. Gli altoparlanti "colorati" sono diffusori che riproducono solo una parte dello spettro acustico e possono essere anche non lineari nella loro banda di riproduzione. Tutti gli altoparlanti "colorati" e parte dei diffusori a banda intera sono stati progettati in funzione del loro utilizzo con l'acusmonium: alcuni degli altoparlanti a banda intera sono modulari e assemblabili in modo da poter essere adattati alle diverse configurazioni. I diffusori "colorati" hanno tipologie diverse, al fine di riprodurre al meglio la gamma audio cui sono destinati, in particolare, i diffusori frontali sono di tipo dipolare per sfruttare anche l'emissione posteriore riflessa dalle pareti della sala da concerto, dove ciò è possibile, mentre i diffusori per gli alti sono trombe iperboliche che permettono una grande pressione e linearità di emissione. Realizzato al fine di consentire l'interpretazione in concerto del repertorio elettroacustico, l'acusmonium AUDIOR viene utilizzato nell'ambito dello svolgimento di laboratori e masterclass.

Eraldo Bocca Progettista e costruttore elettroacustico e consulente nell'ambito della progettazione acustica ambientale. Ha progettato e realizzato l'acusmonium AUDIOR occupandosi della definizione delle specifiche funzionali, dell'architettura, dell'assemblaggio, dei test di prova degli altoparlanti e della realizzazione dei moltiplicatori di segnale. Pur ispirandosi ai dispositivi mobili in uso in Francia (Radio France, Motus) e in Belgio (Musique Recherches), Bocca ha introdotto criteri costruttivi che legano in modo efficace la diffusività, la modularità e la distribuzione geografica degli altoparlanti. Collaboratore del CESMA (Centro Europeo Studi Musica e Acustica) di Lugano e del Centro Culturale San Fedele di Milano, ha curato per il suo auditorium l'allestimento dell'acusmonium SATOR (50 altoparlanti), inaugurato nel gennaio 2012 e da allora utilizzato negli eventi organizzati nell'ambito delle stagioni di 'San Fedele Musica' (concerti di elettronica live, musica acusmatica, videoarte, Cin'acusmonium). A partire dal 2013 ha tenuto laboratori di elettroacustica applicata per il CESMA (Centro Europeo Studi Musica e Acustica di Lugano) a Novara, e masterclass per i conservatori di Como, Milano, Torino, Lecce (nell'ambito del MATERA/INTERMEDIA) Festival e Genova. È membro fondatore dell'associazione 'Audior'.


Progetto elettroacustico

Eraldo Bocca

www.audior.eu


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