NOVARACUSMONIUM

RASSEGNA DI IMMAGINI, VIDEO E MUSICHE ELETTRONICHE

A CURA DELL' ASSOCIAZIONE AUDIOR IN COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE NUOVO TEATRO FARAGGIANA

24.25.26 SETTEMBRE 2020
SALONE DELL'ARENGO DEL BROLETTO -  NOVARA
 VIA FRATELLI ROSSELLI, 20

GIOVEDI 24 SETTEMBRE 2020 

ORE 21:00 - CONCERTO I

Jacopo Greco d'Alceo "untitled" [2018] 3:20 - étude électroacoustique

Prima esecuzione

Riccardo Massari Spiritini "Aurali luminoso" [2013] 15:07

Gianluca Russo "Audioforming Mars" [2019] 11:01

Prima esecuzione

Elżbieta Sikora "Aquamarina" [1998] 10:00

Jorge Sad Levi "Hiancia IV" [2016 - 2018] 7:48

Marc Favre "Six nocturnes pour la fin des temps" [2015] 32:00


VENERDI 25 SETTEMBRE 2020

ORE 18:00 - CONCERTO II

Jesse Osborne-Lanthier "North Face Killah" [2016] 5:55

Alexandre Yterce "V Brûlures des langues" (Opus X) [1989-2009] 7:42

Chants et chantonnements: Liliane Siba e Alexandre Yterce

Jesse Osborne-Lanthier "That Captagon Sting" [2016] 2:32

Davide Salvan "Human Disgregation" [2020] 7:00

Prima esecuzione

Jesse Osborne-Lanthier "Mi@rochipped" [2016] 3:32

Christoph Ogiermann "pašog RII 4" [2016] 8:53

Mattia Nuovo "Eerie" [2020] 3:27

Prima esecuzione

Aphex Twin "Selected Ambient works II" [1994] 30:00 (circa)

ORE 21:00 - VIDEOACUSMA

Sergio Missaglia "When we'll leave" [2020] 7:00

Prima esecuzione

Giulia De Faveri - Gabriele Balzano "Sondare" [2020] 9:40

Prima esecuzione

Cesare Saldicco "Autumn of the nations" [2019] 6:00

ORE 21:30 STOP MOTION

La guerra e il sogno di Momi [1917] 43:00

Un film di Segundo de Chomòn

Versione restaurata della Cineteca di Torino

Colonna sonora di Noja Recordings (Carlo Barbagallo)


SABATO 26 SETTEMBRE 2020

ORE 18:00 - CONCERTO III

Yujia Qin "La lingua dell'acqua" [2019] 04:00

Prima esecuzione

Giorgio Bianchi "Abstracts" [2018] 15:16

Prima esecuzione

Sandra Elizabeth González "Simbiosis" [2017] 9:12

Dante Tanzi "Somnia Interrupta" [2018] 10:00

Jeremie Jones "Wóz no. 10" [2020] 6:01

Denis Dufour "Variations acousmatiques" [2011] 14:26

ORE 21:00 CIN'ACUSMONIUM

Cento anni fa. Inferno [1911] 63:00

Un film di Francesco Bertolini, Adolfo Padovan e Giuseppe de Liguoro

Versione restaurata della Cineteca di Bologna

Colonna sonora di Edison Studio

(Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli, Fabio Cifariello Ciardi, Alessandro Cipriani)


INTERPRETI ALL' ACUSMONIUM

Gabriele Balzano, Leila Bencharnia, Fabrizio Bursese, Paolo Castrini, Francesco Colombo, Sergio Missaglia, Mattia Nuovo, Davide Salvan, Dante Tanzi

VISUAL ARTIST  

Xtra Sour

PROGETTO ELETTROACUSTICO

Eraldo Bocca

PROGRAMMA A CURA DI 

Dante Tanzi


Evento facebook: 

https://www.facebook.com/events/661950337773264


NOTE DI PROGRAMMA


GIOVEDì 24 SETTEMBRE 2020

ORE 21:00 - CONCERTO I

PARTE I

Interprete all'acusmonium: Davide Salvan

Jacopo Greco d'Alceo "untitled" [2018] 3:20étude électroacoustique" Prima esecuzione

Un corpo organico che si muove nello spazio in rapidi gesti, una forma e una coreografia spaziale chiara e definita. Un corpo che cerca di esprimersi in un'affannosa articolazione quasi verbale tra movimento e quiete. Questo studio è fatto di dinamiche estreme. È un lavoro sulla coerenza e la struttura del materiale sonoro.

Jacopo Greco d'Alceo (Milano, 1989) Dopo intensi studi farmaceutici intraprende lo studio della composizione a Milano con Giovanni Verrando presso la Civica Scuola di Musica. Comincia quindi un percorso musicale che lo porta al conservatorio di Lione. In Francia ha modo di entrare in contatto diretto con la musica elettroacustica e la danza contemporanea. In questo quadro dunque, si delinea una ricerca ed uno stile incentrato sul gesto, sia musicale sia propriamente fisico dello strumentista, ed uno stretto rapporto allo spazio. Insieme alla coreografa Lily Brieu inizia un lavoro profondamente radicato al limite tra l'arte coreografica e l'arte sonora. Nel dicembre 2017 mettono in scena "VOLT" al Teatro Astrée di Villeurbanne (FR). Si tratta di uno spettacolo multidisciplinare all'interno del quale è presentato il brano Trio^3, per due percussionisti e una danzatrice, che avrà l'occasione di essere proposto in nuova forma a Lione nel settembre 2019. Collabora come assistente, affiancando Michele Tadini per gli Agon Action Lab a Milano. In Italia presenta il suo primo brano «soffio» alla Pinacoteca di Brera. È ancora un lavoro strettamente connesso alla gestualità strumentale, ma che dialoga con l'arte visiva sia nella scelta strumentale sia per lo spazio di creazione. È il primo di tre brani facenti parte di un progetto più ampio che prevede la composizione di un'opera su ciascuno dei tre quadri della sala XXIV di Brera.

Riccardo Massari Spiritini "Aurali luminoso" [2013] 15:07

Aurali Luminoso, o Aurali della Luce, fu inizialmente composito nel 2013 come gran preludio di una composizione musicale per il progetto multimediale LET SFINGE dello sloveno Raiko Pertot.

L'idea era quella di trasmettere con le frequenze sonore la sensazione di cambi di intensità luminica e di spettro. Nell'esecuzione realizzata durante il festival Visiones Sonoras presso Morelia in Messico (2018), si è cercato, nel corso dei quasi 15 minuti del pezzo, di far transitare lentamente il suono dalla parte posteriore e centrale della sala, fino a che la coda in dissolvenza fosse percepita nella parte frontale. Come se la luce sonora attraversasse la sala e se ne andasse nell'infinito dinnanzi a noi. La reazione entusiasta del pubblico è stata piuttosto sorprendente. Le multiple frequenze alte permettono dal vivo di modulare il pezzo accentuando o smorzando per mezzo dei controlli di tono con notevoli possibilità interpretative.

Riccardo Massari Spiritini (Verona, 1966) Dopo aver studiato composizione al conservatorio della propria città di nascita, e architettura all'Università UAB in Venezia si è brillantemente diplomato in composizione presso il Conservatorio Reale dell'Aia a Den Haag in Olanda, sotto la guida di Clarence Barlow, Luis Andriessen e Richard Barret. Parallelamente ha frequentato il corso di Sonologia con R.Barret, C.Barlow, P.Berg e G.Van Berglijk. Si trasferisce in Spagna e compone musica "meccanica" per Player Piano che viene pubblicata in un CD (durata circa 70min) nel 2004 da Ars Harmonica con il titolo Il Sogno ed il Martello. (con menzione d'onore al festival internazionale di composizione G.Malipiero). Si dedica alla musica elettronica e produce con artisti visuali catalani vari spettacoli di proiezioni di luce e musica elettronica. Molte composizioni e lavori di Massari sono in stretta relazione anche con la letteratura la danza ed il teatro. Nel 2012 termina il primo prototipo del suo strumento chiamato Tarcordium (corde e percussione, suono elettroacustico stereofonico) che utilizzerà in molte occasioni in studio e dal vivo. Come interprete di musica elettronica live e di musiche improvvisate ha suonato e collaborato in Europa e negli Stati Uniti con musicisti internazionalmente riconosciuti come: Maarten Altena Ensemble, Butch Morris, Giancarlo Schiaffini, Zeena Parkins, Andrea Centazzo, LaDonna Smith, Roberto Ottaviano, Lisle Ellis, Perry Robinson, Joe Giardullo, Gino Robair, etc.

Gianluca Russo "Audioforming Mars" [2019] 11:02 Prima esecuzione

"Audioforming Mars" è un brano per nastro, originariamente quadrifonico, composto nel periodo tra gennaio e febbraio 2019. L'idea di proporre un brano che ripercorresse l'evoluzione del suono nel corso della storia dell'Universo pone le proprie basi sul duraturo interesse nei confronti delle rispettive materie e su una quantità di nozioni che toccano l'ambito scientifico e l'ambito artistico. Questo aspetto è stato motivo di ispirazione e ha influito sulla identità dei materiali sonori e sulla scelta dei modi e degli elementi compositivi. La forma del brano si può suddividere in tre macro sezioni: partenza, viaggio e arrivo. La catalogazione dei materiali, attuata durante il processo compositivo, utilizza le categorie di Biofonia, Geofonia e Antropofonia suggerite da Bernie Krause. Infine, l'utilizzo di alcune sonificazioni messe a disposizione dalla NASA sul proprio account SoundCloud è stato di fondamentale importanza nella realizzazione di alcune sezioni del brano. La vastità e la molteplicità degli elementi in gioco ha permesso di muoversi agevolmente nell'immaginare le diverse situazioni musicali, nel trovare numerosi nuovi spunti ed individuarne l'evoluzione.

Gianluca Russo, nato a Como nel 1992. Dopo aver avuto esperienze in ambito musicale sia come compositore sia come tecnico, per approfondire le proprie conoscenze si iscrive al corso di Musica Elettronica al Conservatorio Giuseppe Verdi di Como dove nel 2017 partecipa come interprete alla Masterclass "AUDIOR - Un'orchestra di altoparlanti" a cura di Eraldo Bocca e Dante Tanzi, e nel 2019 consegue il diploma accademico di primo livello. Attualmente sta seguendo il corso di Composizione Audiovisiva e Sound Design presso lo stesso Conservatorio.

Elżbieta Sikora "Aquamarina" [1998] 10:00

Aquamarina (1998) commissionato dall'Istituto Internazionale di Musica Elettroacustica, Premio Bourges Magistère, Bourges 1999. Affascinante universo dal movimento incessante, il mare è sempre stato per me una fonte di immaginazione, di energia vitale e anche di appagamento. Tra l'orizzonte infinito e le tracce che le onde cancellano spietatamente sulla riva, la nave dei ricordi galleggia prima di attraccare su una terra ancora sconosciuta. Le registrazioni delle onde mare sono state fatte nelle cittadine di Etretat e Cabourg con un DAT Sony. Altre fonti sonore provengono da vari luoghi tra cui la casa dei compositori di Bourges. Il lavoro è stato realizzato presso gli studi IMEB di Bourges.

Elzbieta Sikora (1943) Nata a Lwow, in Polonia, ha studiato musica elettronica con P. Schaeffer e F. Bayle a Parigi e composizione musicale con T. Baird e Z. Rudzinski a Varsavia in Polonia, e con B. Jolas a Parigi. Nel 1973 ha fondato, con W. Michniewski e K. Knittel, il gruppo di compositori KEW. Ha ricevuto, tra gli altri, iI premio per la sua opera Ariadna al Concorso dei compositori a Dresda, il Prix Magistère per Aquamarina a Bourges. È stata premiata dalla SACEM, ha ricevuto il SACD Prize Nouveau Talent Musique per la sua opera L'Arrache-coeur, a Parigi e il Künstlerinnenpreise a Heidelberg. È stata premiata dall'Académie du Disque Lyrique di Parigi ed è stata nominata Chevalier des Arts et des Lettres. Vive e lavora a Parigi. Il suo catalogo comprende oltre trenta creazioni tra cui due opere, tre balletti, diverse opere sinfoniche, musica da camera e musica elettroacustica.

PARTE II

Interprete all'acusmonium: Dante Tanzi

Jorge Sad Levi "Hiancia IV" [2018 - 2019] 7:48

Ho composto questo pezzo senza essere guidato da un'idea di sviluppo e senza un obiettivo teleologico; piuttosto, sono stato orientato dalla ricerca dei materiali sonori, le cui traiettorie nello spazio seguono percorsi simili, anche al di là delle somiglianze morfologiche. in questo modo i raggruppamenti sonori definiscono esseri differenti, in grado di attraversare i medesimi paesaggi topologici senza un orientamento. La persistenza del vuoto.

Jorge Sad Levi è nato a Buenos Aires nel 1959. Ha studiato con Francisco Kröpfl e Marcelle Deschênes a Buenos Aires e Montreal. Ha composto opere di musica elettroacustica e mista presso Groupe de Recherches Musicales, Musiques & Recherches, CCRMA, Stanford University, LIPM, LIEM, Phonos e Crane Lab. Attualmente insegna semiotica musicale all'Università di Tres de Febrero e composizione elettroacustica al Conservatorio Alberto Ginastera. Le sue opere sono pubblicate da Babel Scores; Luscinia Discos, Alina Records e Plus Timbre.

Marc Favre "Six nocturnes pour la fin des temps" [2015] 32:00

Nel 2015 ho composto un brano di musica mista intitolato "Leçons de ténèbres". Questa composizione è nata dal mio incontro con l'artista Pierre Gallais, per il quale avevo già composto la musica per 3 installazioni. La più recente, "Lux Aeterna" per 2 soprani ed elettronica, mi aveva fatto presentire un'opera che è l'antitesi della precedente: "Les lessons de Ténèbres", anche questa a 2 voci con 3 strumenti barocchi e suoni elettronici, in una luce invertita, da cui i raggi tagliano il filtro di opacità. Il tema originale delle "Leçons de ténèbres" risalenti al 17° secolo si basa sul testo dei lamenti di Geremia. Illustra la distruzione del Tempio di Gerusalemme da parte dei Caldei e le sofferenze di Gesù durante i 3 giorni dell'ufficio delle tenebre, i giorni più bui della Settimana Santa nel periodo pasquale. François Couperin e molti altri compositori di ogni epoca hanno messo in musica questo testo.

Mentre lavoravo a questo spettacolo ho pensato di comporre una suite acusmatica ripetendo i diversi movimenti di questo pezzo. La prima esecuzione della suite ha avuto luogo nella Certosa di Sainte Croix en Jarez, per un'installazione che la precedeva: i "6 notturni" immergevano l'ascoltatore in un ambiente sonoro che poteva,in modo (falsamente) pedagogico, introdurlo nel concerto di musica mista, donandogli una qualità superiore di percezione di questa musica invisibile. 

In modo analogo a "Le quatuor pour la fin du temps" di Olivier Messiaen, opera che ha segnato una nuova tappa nel futuro dell'umanità, questi notturni giungono in un momento che segna un punto di svolta nostra umanità, un cambiamento con cui dovremo imparare a convivere.

Ogni sequenza si basa su suoni con risonanze multiple, sereni o agitati, decorati con motivi volatili, che creano così una quota di luce e ombra. Questi pezzi, con una tendenza piuttosto astratta, sono ancora carichi di emozione e di fervore mistico. Ecco uno dei testi che hanno ispirato questo lavoro; è di Théodore Monod ed è estratto dal suo lavoro: "E se l'avventura umana dovesse fallire".


Approdo

La notte cade, il flusso si gonfia e il vento si leva,
E la gomena si tende e lo scafo ha vibrato ...
È l'ora, oh pilota sconosciuto, amico mio,
l'ora di abbandonare, il porto e la spiaggia
Per l'ultimo viaggio? È la fine del sogno?
Se l'amarra, inutile, a tuo ordine ha gridato,
Bravi marinai, mollate gli ormeggi! Al mio ardore lo spazio
Promesso si aprirà, senza limite, e senza arresto
Al largo! verso la notte, la tempesta e l'uragano,
Domani, oh mio scafo, verso il naufragio ...
Ma morirò in piedi, al timone, rapito
Dallo Sterminatore sotto un cielo senza stelle,
Cantando a piena voce, navigando a vele spiegate
Verso i portali di fuoco della Città Santa.

Théodore Monod (A 3100 m. sopra Cadice, 31 dicembre 1939)


Marc Favre Dal 1974 Marc Favre si è interessato alla composizione elettroacustica, lavorando sotto la guida di Nicolas Frize, Daniel Haubault, oltre che di Pierre Schaeffer e Guy Reibel presso l'INA-GRM. Nel 1975 ha fondato assieme a Bernard Fort il primo studio di musica acusmatica della regione Rhône Alpes (Groupe de Musiques vivantes de Lyon-GMVL - https://gmvl.org/). Nel 1978 ha ottenuto una licenza per l'insegnamento musicale presso la Facoltà di ParigiVIII (UER de Musique expérimentale), e da allora divide il suo tempo tra l'insegnamento e la composizione. Dapprima professore di acusmatica all'ENM di Villeurbanne, si è poi unito alla Facoltà di Musicologia di Lione II. Oggi insegna anche relazioni immagine-suono all'ICOM / Lyon II e composizione elettroacustica nella sezione Teatro-Studio dell'INSA. Nell'ambito del GMVL, si occupa di programmare corsi ed eventi per le scuole. Le sue opere di composizione acusmatica gli consentono di partecipare a un gran numero di eventi musicali in Francia e all'estero. Ha anche diretto numerosi spettacoli teatrali per varie compagnie teatrali, che uniscono danza e video. Da molti anni dirige la sua ricerca musicale verso la composizione multifonica. 


VENERDI 25 SETTEMBRE 2020

ORE 18:00 - CONCERTO II

PARTE I

Interprete all'acusmonium: Mattia Nuovo

Jesse Osborne-Lanthier "North Face Killah" [2016] 5:55 (As The Low Hanging Fruit Vulnerabilities Are More Likely To Have Already Turned Up)

Musicalmente, Osborne-Lanthier guarda alle tecniche di composizione materiale di grime, rap, classica moderna, sound art, heavy metal e altro, per creare qualcosa che sia unico e accessibile nella sua singolarità. Soprattutto, Osborne-Lanthier mantiene il gusto per l'intensità come strumento di coinvolgimento immersivo.

Jesse Osborne-Lanthier Nato a Montreal, Jesse Osborne-Lanthier è un artista e musicista multidisciplinare con sede a Berlino. Attivo dal 2007, la sua attività si concentra sulla sollecitazione di risposte cognitive alternative attraverso la creazione di materiali sonori misti. Nel 2014 Osborne-Lanthier ha pubblicto "Otherwise Insignificant Psyche Debris", un album che comprende 22 registrazioni dal vivo realizza tenel corso degli ultimi anni, distribuite come cassetta e cime download digitale tramite le etichette Hobo Cult e MIND Records. Incentrato sul concetto di regolazione emotiva disposizionale, il corpo del lavoro si occupa di accettazione, evitamento, risoluzione dei problemi, rivalutazione, ruminazione e soppressione. Contiene remix di Grischa Lichtenberger (Raster-Noton, Semantica), Vereker (LIES), Hobo Cubes (Debacle, Where To Now?, Digitalis, Opal Tapes), VNDL (Kvitnu, Hymen) e Robert Lippok (To Rococo Rot, Raster Noton) ed è stato masterizzato in collaborazione con Vladislav Delay. Si può considerarlo come il seguito di"esagerato e terminale" della collezione "Athenaeum of Unedited, Superannuated, Incomplete, Unreleased, Intimate Works 2011-2013", una selezione di pezzi più orientati al ritmo, sempre ripresi dalle principali schede di missaggio front-of-house dei suoi spettacoli a Montreal, Berlino, Barcellona e Nottingham. Osborne-Lanthier ha contribuito alla produzione di molti album, tra cui le pubblicazioni multiple Where To Now? e "La mente è un'antica capitale" di Maurizio Bianchi. Ha performato in tournée in America e in Europa in numerose occasioni, esibendosi in festival come Mutek, Elektra, CTM e FASMA, al fianco di artisti come Kangding Ray, Adam X, Oneohtrix Point Never, Hans Joachim Roedelius, Bill Kouligas, Mark Fell, Factory Floor , Atom TM, Lee Gamble, Brood Ma, Mouse on Mars, Alva Noto, Mary Anne Hobbs, Mondkopf, N1L, Chino Amobi, Low-Jack e Yung Lean. Le sue opere audiovisive sono state anche esposte in musei, gallerie, club, locali e studi come il Musée d'art contemporain de Montréal, il Nottingham Contemporary Museum, la National Gallery of Canada, La Petite Mort, il Museo di immagine di San Paolo e Sound, NK Berlin ed EMS Studio Stockholm. Jesse sta attualmente preparando tracce per la pionieristica etichetta pop sperimentale pop-raster-noton e per Halcyon Veil che sta rapidamente guadagnando terreno.


Alexandre Yterce "V Brûlures des langues" (Opus X) (Deuxième version) [1989-2009] 7:42

Chants et chantonnements: Liliane Siba et Alexandre Yterce

Alexandre Yterce è regista teatrale e compositore. Autore di opere per voci e gruppi strumentali, dal 1988 ha iniziato a comporre opere acusmatiche presso lo Studio Q Accès Digitaldi Rouen. Nel 1999 ha fondato la Rivista-Disco Licences (Musiche, Arti, Letterature). Nel novembre del 2000 ha dato vita, a Parigi, al Festival diPoesia Sonora, Poesia Performance, Musica Elettronica e Concreta/Acusmatica Licences / Brûlures des Langues, di cui è direttore artistico. Dal gennaio del 2003ha iniziato la pubblicazione a cadenza annuale di Sonopsys - Quaderno di musica concreta e acusmatica(bilingue), che ospita interviste con compositori concreti e acusmatici. Il numero 1 è stato dedicato a Francis Dhomont, il numero 2/3 a Jacques Lejeune e il numero 4 a Luc Ferrari. A Parigi, ove vive, Yterce ha proposto le Dramaphonies, azioni sceniche in cui i testi si accompagnano a creazioni vocali, strumentali e composizioni di musica elettroacustica. Nel 2004 il Teatro Alkestis di Cagliari ha presentato la Dramaphonie I"Le Supplicié", in co-produzione col Theatre du Nesle di Parigi con la regia di Alexandre Yterce. La rappresentazione si è svolta nell'ambito della seconda edizione del Festival 'Hommage a Antonin Artaud' con la direzione artistica di Massimo Michittu. Le azioni sceniche sono stateelaborate partendo dalle due stesure del poema LeThéâtre de la Cruauté(Il Teatro della Crudeltà) e da frammenti inediti del Quadernoscritto dal 2 al 6 febbraio 1948 da Antonin Artaud. Alexandre Yterce è autore delle musiche per 'Un instant entre deux instants'(Un istante tra due istanti), presentato in prima assoluta al Ravenna Festival il 24 giugno 2015. Lo spettacolo-performance mixed-media, diretto e interpretato dalla coreografa e danzatrice Ghislaine Avan, si riferisce a quel "mondo intermedio" che, nella Divina Commedia, si trova tra Inferno e Paradiso, ovvero il Purgatorio, che Dante è tra i primi a raffigurare, lasciandosi alle spalle la visione binaria del mondo suddivisa tra bene e male.

Jesse Osborne-Lanthier "That Captagon Sting" [2016] 2:32 (As The Low Hanging Fruit Vulnerabilities Are More Likely To Have Already Turned Up)


Davide Salvan "Human Disgregation" [2020] 7:00 Prima esecuzione

Il brano nasce dall'interesse per le molteplici possibilità offerte dalla voce umana declinata in modo non convenzionale e dal fascino che riserva la manipolazione della voce per tutti i compositori di musica elettronica. Si tratta di uno strumento utilizzabile da tutti gli esseri umani e in quanto tale dovrebbe essere fonte di unione mentre molto spesso si degrada e deforma producendo discordanza e allontanamento. La voce caratterizza l'essere umano più di ogni altro aspetto e per questo motivo la sua manipolazione può rappresentare la disgregazione dell'essere umano nel suo duplice aspetto individuale e sociale. Si può ravvisare un nesso tra la tecnologia che permette di manipolare la voce umana e l'umanità che si fa travolgere dalla tecnologia che la circonda.
L'opera vuole essere anche un omaggio al cantante Demetrio Stratos e al suo impegno nello sperimentare le possibilità che la voce umana offre, in quanto parte del materiale sonoro elaborato proviene dal disco "Cantare la voce".

Davide Salvan: vedi le biografie degli interpreti


Jesse Osborne-Lanthier "Mi@rochipped" [2016] 3:32 (As The Low Hanging Fruit Vulnerabilities Are More Likely To Have Already Turned Up)


Christoph Ogiermann "pašog RII 4" [2016] 8:53

Il pezzo è stato concepito durante un workshop di pašog (composto da Jürgen PAlmtag, Sebastian SCHOttke e Christoph OGiermann): il brano è stato realizzato registrando una improvvisazione dal vivo presso l'Atelier Fehrfeld di Brema nel 2016. La registrazione è stata modificata solo di poco (alcuni cambiamenti nelle dinamiche) in vista della pubblicazione.

Christoph Ogiermann

Nato nel 1967, ha iniziato a comporre nel 1990 su suggerimento di Erwin Koch-Raphael e da allora ha scritto musica. Si è diplomato in composizione nel 2000 presso l'Università per le Arti di Brema (Hochschule für Künste), studiando con Younghi Pagh-Paan. Ha anche intrapreso importanti studi musicali e filosofici con Georges Nicolas Wolff e Nicolas Schalz. Lavora come voce recitante, cantante, violinista e tastierista nei settori dell'improvvisazione e della musica artistica europea. Ha lavorato presso l'Archivio Luigi Nono di Venezia ed è stato compositore ospite presso l'Istituto di musica elettronica dell'Università di Graz, in Austria, lo Studio di musica elettronica dell'Università tecnica di Berlino e lo Studio sperimentale presso Südwestrundfunk (SWR). Ha ricevuto una borsa di studio per trascorrere un anno e mezzo alla Cité des Arts di Parigi. È stato vincitore del Kunstpreis Musik di Akademie der Künste, Berlino. Inoltre, è stato invitato a insegnare nelle Università di Queretaro, Edimburgo, Pitea, Trossingen, Hildesheim, Lucerna. Ogiermann è direttore artistico del projektgruppe neue musik bremen e REM (Rapid Ear Movement: concerti e festival di musica elettronica). È membro dell'associazione di artisti collettivi TONTO a Graz, in Austria, e di Stock 11. È cofondatore e membro di MusicActionEnsemble KLANK ed è anche editore di "edition CROG".


PARTE II

Interprete all'acusmonium: Gabriele Balzano

Mattia Nuovo"Eerie" [2020] 3:27 Prima esecuzione

Mattia Nuovo: vedi le biografie degli interpreti


Aphex Twin "SelectedAmbient works II" [1994] 35:00

Selected Ambient Works Volume II è il secondo album in studio di Aphex Twin, pseudonimo del musicista elettronico britannico Richard D. James. È stato pubblicato da Warp nel marzo 1994. Presentato come seguito del debutto di James, Selected Ambient Works 85 - 92, l'album differisce dal primo volume in quanto costituito da composizioni di ambient music prive di pulsazioni regolari e con un uso esteso di accordature musicali microtonali.

Richard David James (nato il 18 agosto 1971), meglio conosciuto con il nome d'arte Aphex Twin, è un musicista elettronico inglese. È noto soprattutto per il suo lavoro idiosincratico nella musica dance techno e ambient durante gli anni '90. Nel 2001, il giornalista del Guardian Paul Lester definì James "la figura più creativa e influente della musica elettronica contemporanea". Aphex Twin ha raggiunto la popolarità principale con i singoli "Come to Daddy" (1997) e "Windowlicker" (1999), supportati da video musicali diretti da Chris Cunningham. Dopo aver pubblicato l'album Drukqs nel 2001, James ha continuato a pubblicare musica con altri alias, tra cui la serie EP Analord 2005 come AFX, una coppia di pubblicazioni del 2007 come Tuss, e materiale d'archivio, come un LP del 1994 inedito, pubblicato nel 2014 come Caustic Window. James è tornato come Aphex Twin nel 2014 con l'album Syro, che ha vinto un Grammy Award per il miglior album dance / elettronico.


0RE 21.00 - VIDEOACUSMA

Interprete all'acusmonium: Dante Tanzi

Le sessioni di videoacusma consentono di affrontare il rapporto tra arti sonore e videoarte, proponendo al pubblico una selezione diopere che mettono su un medesimo piano di parità i due media. L'opera video proiettatasu schermo è accompagnata da una corrispondenza sonora spazializzata da un interprete alla consolle dell'acusmonium. A metà strada tra installazione e performance dal vivo, le sessioni di Videoacusma offrono un'interazione dettagliata tra immagine, suono e spazio, un'immersione in cui molti elementisi uniscono in funzione della rappresentazione dell'opera.


Sergio Missaglia "When we'll leave" [2020] 7:00 Prima esecuzione

In un periodo storico in cui l'impatto dell'uomo sul pianeta si sta rivelando in maniera sempre più tragica ed evidente, "When we'll Leave" propone un mondo nel quale la presenza umana ha contaminato così profondamente le altre forme di vita da esserne diventata parte integrante, come una sorta di parassita. 
Al contempo, però, queste forme ibride aprono verso nuove possibilità di pensiero, verso l'abbandono di una prospettiva antropocentrica e la riscoperta del nostro legame con il resto del mondo naturale in una cornice cosmologica.

Sergio Missaglia: vedi le biografie degli interpreti


Giulia De Faveri - Gabriele Balzano "Sondare" [2020] 9:40 Prima esecuzione

L'assenza e l'abbandono risultano essere le tematiche maggiormente ricorrenti nel mio percorso di ricerca artistica. In questo video la ragnatela disabitata diviene simbolo di desolazione e fuggevolezza.I soggetti spaziano da tele di ragno a granelli di polvere, rivelando fragilità ed eleganza spontanea, mai ostentata ma maestosa al tempo stesso.

Giulia De Faveri Nata nel 1994 a Gattinara (VC), frequenta il Liceo Artistico e successivamente prosegue gli studi laureandosi in Nuove Tecnologie per l'Arte presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, perfezionandosi con Roberto Rosso, Valerio Ambiveri e Bruno Muzzolini.
I suoi lavori si collocano prevalentemente in ambito fotografico e di video-arte. Dal 2018 comincia a collaborare con lo studio fotografico milanese Alzaia 192, accettando abitualmente commissioni da brand importanti quali Loro Piana e Luisa Spagnoli.

Gabriele Balzano: vedi le biografie degli interpreti


Cesare Saldicco "Autumn of the nations" [2019] 06:00

Regia di Cesare Saldicco

Concept e animazione di Antonio Tommasini e Cesare Saldicco

Musica e sound design di Cesare Saldicco

Autumn of the Nations: 9 novembre 1989: migliaia di tedeschi dell'Est si riversano nelle strade forzando i varchi davanti alle guardie impotenti nei checkpoint; dall'altra parte del muro, i tedeschi dell'Ovest accolgono i loro fratelli a braccia aperte. Le immagini della caduta del muro di Berlino, così come qualche mese prima quelle del rivoltoso sconosciuto con le buste di plastica che sfida una colonna di carri armati in piazza Tienanmen, hanno scolpito in modo indelebile la nostra epoca. Fino ad allora il mondo era diviso tra l'America di Reagan e il blocco comunista di Gorbaciov. Nella retorica dei film hollywoodiani, i primi erano i buoni, tutti gli altri i cattivi. Di lì a poco, la cortina di ferro e l'Unione Sovietica si sarebbero disgregati e il mondo avrebbe salutato la fine della cosiddetta Guerra Fredda. Nel trentennale di quelle vicende, periodo noto come "Autunno delle Nazioni", un lavoro di animazione contemporanea, in cui ciascun fotogramma è un disegno compiuto che vive all'interno di un magma creativo: una pittura in movimento che funge da medium per una narrazione visionaria e rarefatta. Un cortometraggio per celebrare, nonché pretesto per un'amara riflessione: a distanza di trent'anni, mappe geografiche e confini mentali sono stati ridisegnati a favore di una globalizzazione che non tiene conto della storia e continua a innalzare muri all'insegna di divisioni e aspirazioni più politiche che culturali.

Cesare Saldicco

Cesare Saldicco è un compositore, artista multimediale e sound designer che vive e lavora a Milano. I principali interessi della sua ricerca includono l'uso di sistemi frattalici e dinamici in contesti generativi, sintesi non convenzionale, estetica glitch/noise e nuove forme di interazione e presentazione auto-organizzata. Ha ricevuto commissioni, premi, riconoscimenti e borse di studio dalle più importanti istituzioni internazionali quali Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Rome, Acanthes, Centro Tempo Reale, CECh - Comunidad Electroacùstica de Chile, Bourges International Festival of Electroacoustic Music and Sonic Art, Federazione CEMAT, Musica Viva Portugal, EXPO2015, EmuFest, MUSLab, Mixtur Festival, AVAF - Athens Video Art Festival, Destellos prize e La Biennale di Venezia.

La sua musica è edita e pubblicata da ArsPublica, Sconfinarte e Da Vinci Publishing ed è stata eseguita in Italia, Austria, Argentina, Australia, Austria, Albania, Belgio, Bulgaria, Brasile, Canada, Chile, Croazia, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Giappone, Grecia, India, Inghilterra, Malta, Messico, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, U.S.A. e trasmessa dalla Rete Nazionale Italiana RadioRAI. Attualmente insegna esecuzione e interpretazione della musica elettroacustica presso il Conservatorio di Musica "Tito Schipa" di Lecce. 


ORE 21:30 - STOP MOTION

La guerra e il sogno di Momi [1917] 43:00

Un film di Segundo de Chomòn

Versione restaurata del Museo Nazionale del Cinema di Torino

Colonna sonora di Noja Recordings (Carlo Barbagallo)

Interprete all'acusmonium: Paolo Castrini

Il film è oggi considerato un capolavoro in stop-motion del mago degli effetti speciali Segundo De Chomón. Il soggetto e la tecnica usata hanno il loro precedente nel film Il sogno del bimbo d'Italia, diretto nel 1915 daRiccardo Cassanonel quale si racconta la storia simile di un bambino con il padre in guerra, il quale in sogno vede i soldatini giocattoli animarsi a ricreare una scena di battaglia. La pellicola è stata restaurata nel 1991 dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, a partire da copie preservate alla Cineteca Italiana di Milano e al Museo di Torino.

Carlo Barbagallo ha diretto la produzione della 'soundtrack' (commissionata dal Museo del Cinema di Torino) passando attraverso la manipolazione di sessioni collettive di scrittura e arrangiamento con Nicola Meloni (tastiere, chitarre), Maurizio Busca (clarinetti, sassofoni, bassi, chitarre), Francesco Alloa (batterie), Elaine Carmen Bonsangue (oggetti, strumenti giocattolo, elettronica) e saccheggiando senza riguardo materiali e intuizioni sonore dalle più disparate fonti sonore: dal mondo futurista a quello dei videogiochi a 8 bit, dalle canzoni dal fronte della Grande Guerra agli Zeppelin, dai 'test-tone-records' di Cage alle foreste di flanger. Un collage caleidoscopico, psichedelico e orchestrale, programmaticamente post-tutto, alla ricerca di uno smarrimento d'identità musicale.

Carlo Barbagallo è un compositore, musicista e sound engineer, attivo nell'ambito dei più svariati generi musicali: dal pop/rock alla sperimentazione elettroacustica e all'improvvisazione radicale. In quanto compositore elettroacustico, dal 2012 la sua ricerca compositiva si è focalizzata sulla spazializzazione acusmatica, il feedback acustico ed elettronico, l'improvvisazione e la programmazione 'ad orecchio' come tecniche compositive, l'estetica delle forme incomplete, la composizione collettiva, l'integrazione tra teatro e musica elettronica in performance multimediali, la trasformazione algoritmica di testi in partiture e suoni. L'ultima pubblicazione 'iAmInTiLt,BoB!' (2019, Noja Recordings) raccoglie quattro studi per chitarra elettrica e live electronics composti da Barbagallo tra il 2015 e il 2016. In questi anni Carlo Barbagallo ha collaborato con Benjamin Thigpen, Andrea Valle, Quartetto Maurice, Jean-Francois Laporte, Mika Vainio, Rajan Craveri, Stefano Bassanese, Simone Pappalardo, Multiversal, Remo De Vico, Stanislas Pili, Chloè Bieri, Tempo Reale e molti altri. I suoi lavori sono stati presentati in svariati contesti internazionali quali ICMC, CIM, EmuFest, DI_Stanze, PIARS, 48 Internationale Feienkurse fur Neue Musik Darmstadt, Centro San Fedele Milano, University of Huddersfield, International Festival of Contemporary Music at Biennale Musica 2013 Venezia, CNMAT Berkeley, Réseaux des arts médiatiques at Conservatoire de musique de Montréal, Fountain School of Performing Arts at Dalhousie University Canada, ArsMusica Bruxelles, Musica In Prossimità. E' inoltre fondatore di CoMET (Collettivo Musica Elettroacustica Torino) 


SABATO 26 SETTEMBRE 2020

ORE 18:00 - CONCERTO III

Interpreti all'acusmonium: Dante Tanzi e i partecipanti al Laboratorio di Spazializzazione del Suono Edizione 2020:  Leila Bencharnia, Fabrizio Bursese, Francesco Colombo


Yujia Qin "La lingua dell'acqua" [2019] 04:00 Prima esecuzione

Questo brano è basato sul campionamento dell'acqua. Una vetrina per oceani, laghi, fiumi. . L'acqua si trasforma, da chiara diviene torbida, l'intero processo è più lento. Per la realizzazione del brano ho utilizzato il software e l'hardware di Kyma. Kyma è un linguaggio di morphing dei dati attraverso il quale è possibile crea una varietà di effetti musicali osservando, deformando, ed elaborando i dati riguardanti i materiali sonori e aumentndoe o attenuando l'ampiezza del segnale di ingresso. Una volta terminata l'elaborazione del suono, ho potuto inserire gli oggetti sonori trasformati nella timeline per verificare la loro disposizione modificare il loro ordine sulla linea temporale. Ne risulta un tipo di musica elaborata da dispositivi elettronici e da mezzi elettronici, generata dalla tecnologia audio e da oscillatori elettronici; strumenti che consentono di apportare modifiche e realizzare composizioni senza fare uso di strumenti tradizionali.

Yujia Qin è nata in Cina. Ha completato nel 2017 il Triennio di musica elettronica e composizione presso il Conservatorio di musica di Sichuan, Cina. Nel 2015 ha partecipato al concorso nazionale di musica KORG "Old Songs New Arrangement" qualificandosi tra i finalisti. Nello stesso anno ha partecipato al seminario di Kyma condotto da Jeffrey Stolet, durante il quale ha realizzato la composizione "La lingua dell'acqua". Nel 2017 ha seguito i corsi su Max MSP tenuti dal professor Takayuki Rai. Nel 2017, basandosi sulle tradizioni della sua città natale e sulle caratteristiche della cultura delle minoranze cinesi, ha creato la composizione dal titolo "Patrimonio di Yelang". Dal 2018 è iscritta al Biennio di musica elettronica e tecnologie del suono del Conservatorio Giuseppe Verdi di Como. Nel 2019 ha partecipato a alla masterclass con concerto finale 'Improvvisazioni' condotta dal compositore italiano Giancarlo Schiaffini presso il conservatorio di Como. Nello stesso anno ha partecipato al Laboratorio di Spazializzazione del Suono, con concerto finale, condotto dal compositore italiano Dante Tanzi.


Giorgio Bianchi "Abstracts" [2018] 15:16 Prima esecuzione

La suite di quattro movimenti (4:16, 3:12, 4:18, 3:30)si presenta come l'espressione "in suono" di immagini astratte. Le morfologie sonore sono state ottenute prevalentemente attraverso tecniche di sintesi, oppure attraverso l'elaborazione di materiali sonori registrati. Nell'opera permane la ricerca di una narrazione fatta di soli suoni e priva di parole e di simboli. Questa ricerca segue e accompagna le esperienze di pittura astratta digitale dell'autore, con una impronta semi improvvisativa che riguarda i materiali e le strutture utilizzate per la composizione.

Giorgio Bianchi ha studiato composizione musicale elettroacustica con Giovanni Cospito al conservatorio di musica "Giuseppe Verdi" di Milano. Ha partecipato attivamente alle Masterclass di Jean Claude Risset ed Annette Vande Gorne. Ha partecipato al XVIII CIM di Torino presentando una relazione sulla tecnica Waveset. Collabora con la artista/designer Alla Polozenko scrivendo musica ispirata ai suoi dipinti che è stata eseguita al festival di musica acusmatica "Silence". Espone le proprie opere audiovisuali al Museum of Computer Art di New York. Collabora attivamente con Dante Tanzi ed Eraldo Bocca per le iniziative artistiche legate all'acusmonium mobile AUDIOR.

Ha collaborato, per la Fondazione San Fedele di Milano, al progetto Patmos3 per la sonificazione di una mostra di Iannis Kounellis. Compone prevalentemente musica acusmatica e arte audiovisuale, musica elettronica performativa e live electronics. Formazione: Diploma SAE (Electronic Music Production). Laurea Triennale in Musica Elettronica e Tecnologie del suono (indirizzo compositivo) presso il Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano voto: 110 e lode. Laurea Biennale in Musica Elettronica e Tecnologie del Suono presso il Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano voto: 110.


Sandra Elizabeth González "Simbiosis" [2017] 9:12

Il lichene Thamnolia vermicularis è stato il punto di partenza per la composizione di questo lavoro. Vive sulla terra e sulla pietra nelle regioni boreali e montuose dell'Artico e del Nord. Il concetto di simbiosi viene trasferito all'interazione delle diverse sorgenti sonore, utilizzate in una associazione intima che si evolve durante il discorso musicale. Il presente lavoro elettroacustico è stato composto nell'ambito del programma di ricerca "Sistemi temporali e sintesi spaziale nell'arte del suono", in particolare all'interno del progetto Sound's Spatial Synthesis". La composizione, creata assemblando brani elaborati di auto, violino e percussioni, innesca il gioco artistico degli schemi uditivi proposti da Gary Kendall (2010) sulla disgregazione e il controllo della perturbazione. Il lavoro è organizzato sulla base della relazione tra "situazioni di congruenza" e "situazioni di incongruenza", tra sorgenti concettuali e immagini sorgenti. L'aspettativa della congruenza viene creata a partire dalla "situazione di incongruenza", in cui fonti concettuali multiple presentano un'unica immagine sorgente.

Sandra Elizabeth Gonzáles Compositrice argentina, ha conseguito al Conservatorio Superiore di Musica "Manuel de Falla" i diplomi di Composizione con specialità in Musica Sinfonica e Musica da Camera e di Insegnante Senior in musica con specialità in composizione. Si è laureata in composizione con media elettroacustici presso l'Università Nazionale di Quilmes (UNQ), dove ha ottenuto la borsa di studio per l'insegnamento e la ricerca. Partecipa al programma di ricerca sul tema 'Sistemi temporali e sintesi spaziale nell'arte del suono' (Direttore: Dr. Pablo Di Liscia). Ha composto opere per strumenti solisti, ensemble, orchestra, coro da camera, opere elettroacustiche e tecniche miste. Il suo lavoro "Modos en decantación" è stato selezionato per partecipare al workshop per compositori condotto nel 2013 dall'Arditti Quartet (UNQ). I suoi lavori vengono pubblicati da rinomati artisti e presentati in prestigiose sedi in Argentina, in importanti serie di concerti.

I suoi lavori sono stati selezionati per partecipare ai seguenti festival internazionali: Música de Agora na Bahia (Salvador de Bahía - Brasile) nel 2014, 41 ° International Computer Music Conference (ICMC) nel 2015 (Denton - USA), Cicli di Concerti dell'Acusmonium AUDIOR (Piemonte, Torino - Italia) nel 2015 e nel 2017, New York City Electroacoustic Music Festival (NYCEMF) nel 2016, 2017 e 2018 ( New York - USA), MUSLAB 2016 e 2018 (Messico, Inghilterra e Francia), XI Conferenza di musica contemporanea (Cali - Colombia) nel 2016, Bernaola Festival XIV Edition, AKUSMA (Vitoria-Gasteiz - Basque Country) in 2017, Delian Academy for New Music (Grecia) nel 2018, 43a ICMC (Corea del Sud) nel 2018, XV Contemporary Music Festival 2018 Musicahora (Cile), Transversal Sonora 2018 (Colombia - Argentina), Mixtur 2019 (Spagna) e ACMC 2019 (Australia).

Nel 2017 si è tenuta la prima mondiale della sua opera "Simbiosis", eseguita con l'acusmonium AUDIOR presso il Teatro Espace (Torino - Italia). L'opera è stata composta su commissione dell'Associazione AUDIOR. Questo lavoro elettroacustico fa parte del CD "Lichens". Il suo lavoro Espacio Onírico, composto grazie alla commissione del duo svizzero UMS 'n JIP per partecipare a The Latino America Projet (2019), è stato presentato in anteprima e rappresentato in Svizzera nelle città di Berna, Basilea, Brig-Glis e Zurigo. Ha partecipato a presentazioni, a conferenze e ha tenuto corsi di perfezionamento presso le seguenti università e centri culturali: UNQ (Argentina), UCA (Argentina), Belle Arti (Cali - Colombia), Centro Culturale Fontanarrosa (Santa Fe - Argentina), Centro Culturale Grypario (Mykonos - Grecia) e l'Università Federale del Minas Gerais (Belo Horizonte - Brasile).

È direttrice artistica del Festival Internazionale di Musica Contemporanea "Atemporánea", del Conservatorio Superiore di Musica olla Ástor Piazzolla ', progetto approvato dalla Direzione Generale dell'Insegnamento Artistico nel 2019


Dante Tanzi "Somnia Interrupta" [2018] 10:00

Frammenti del discorso più noto di Martin Luther King ('I have a dream') pronunciato da un sintetizzatore vocale con accento arabo. 
Il tremulo e sfibrato sovrapporsi di alcuni successi del gruppo musicale degli 'America'. 
Le sonorità arcaiche di un canto corale indigeno (forse appartente al repertorio dei nativi americani, ma probabilmente inautentico). 
L'incedere lento e trionfale di una sezione ritmica rock che insegue una marcetta. 
Sonorità aeree graffiate e stanche.Flebili suoni elettronici. 
Treni che sferragliano e frenano, assillati dal rumore del traffico. 
Una sospensione e il silenzio, infine. 

Dedicato a tutto ciò che viene interrotto ma non cessa di ripetersi.

Dante Tanzi: vedi le biografie degli interpreti


Jeremie Jones "Wóz no. 10" [2020] 6:01

Scena - Al crepuscolo della notte, viaggiando tra Bialystok e Cracovia, un giovane si siede tranquillamente sul vagone numero 10 di un treno scarsamente illuminato. Un uomo più anziano entra e si siede di fronte a lui. Il treno marcia a tutta velocità attraverso la nebbiosa campagna polacca. Il silenzio tra i passeggeri è riempito dal frastuono causato da tutto il crepitio e il brontolio di questa vecchia macchina risalente all'era comunista. Misteriose somiglianze fisiologiche potrebbero indurre a credere che i due protagonisti appartengano alla stessa famiglia, forse cugini lontani, o alla stessa persona in due momenti della sua vita. Non lo scopriremo mai, perché il più giovane dei due lascia il treno dopo diverse ore senza aver scambiato nessuna parola con l'altro passeggero."Wóz no. 10" esplora le transizioni tra diversi momenti significativi della nostra vita, tra iloro suoni, le loro morfologie e i loro affetti poetici. Uno sguardo a ciò che rimane lo stesso, a ciò che cambia nel tempo e nel momento preciso in cui si incontrano. Ho principalmente lavorato con i suoni che circondano l'universo dei treni e suoni con certe somiglianze, come metallo, campane e impulsi d'aria. A livello di composizione, le nozioni di spazio, di piani diversi, di lateralità sono entrate a far parte delle mie considerazioni. La sezione centrale, con il suo carattere più spoglio, ha funzione di contrasto e funge da momento di stabilità, prima di ritornare all'agitazione e all'accumulazione della sezione finale.

Jeremie Jones è compositore e musicista con sede a Montreal. Il suo lavoro esplora l'intimo punto d'incontro tra musica acustica ed elettronica. Inoltre si spinge oltre i confini dell'esperienza sonora con il contrabbasso e il basso elettrico. Ha studiato musica all'Università di Montreal e al Conservatorio di musica del Quebec. Ama collaborare con altri artisti in diversi settori come danza, video, teatro. I progetti recenti includono collaborazioni con i video artisti Myriam Boucher e David Paul Ross. Ha registrato come musicista 20 album con vari artisti. Ha partecipato a oltre 500 spettacoli in Canada, Stati Uniti, Inghilterra, Irlanda, Scozia, Francia, Italia, Polonia, Slovacchia, Germania, Austria, Haiti e America Centrale. Ha partecipato a festival come BEAST FEaST (UK), Up to Date (PL), Festival International de Port-au-Prince (HT), Nuit Blanche de Montreal (CA), International VideoMusic Festival (CA), Celtic Connections (Regno Unito) , Out to Lunch (IE), Phenomena (CA), Blue Skies Festival (CA), Festival de musique de Créations (CA), Atlin Music Festival (CA), Francopholies de Montreal (CA), Envol et Maccadam (CA), People Arts Festival (USA), Deep Roots Festival (CA), Festival de Lanaudière (CA), Festival International du Domaine Forget (CA).


Denis Dufour "Variations acousmatiques" [2011] 14:26

Si può dire che queste Variazioni rappresentino una forma inedita nel repertorio delle musiche acusmatiche: perché si tratta di un vero e proprio "tema con variazioni" in senso classico. Fino ad ora abbiamo potuto godere delle variazioni giocate su un corpo sonoro, come il cigolio di una porta di Pierre Henry, i vasi di vetro di Denis Dufour, i messaggi telefonici di Michèle Bokanowski. Nelle loro "variazioni" i compositori si sono messi alla prova con la moltiplicazione degli spazi, delle morfologie, dei timbri, con le molteplici possibilità offerte dai programmi e dalle macchine. Li avevano esplorati declinandone punti di vista, storie, stati d'animo. Qui tutto comincia con un tema segmentato, ondeggiante, barocco, una frase di 66 secondi costituita da suoni facilmente memorizzabili, caratteristici dello stile "morfologico" di Denis Dufour. Così, all'ascolto, i suoni (alcuni dei quali sono con tutta evidenza riferiti al repertorio strumentale) rimangono identificabili anche se trasformati. Se Michel Chion scrive neL' Art des sons fixés che "per il compositore di suoni registrati ogni suono nato da un altro deve essere un suono nuovo, che faccia dimenticare la fase precedente, e così di seguito fino al suono terminale, il solo che conta", queste Variazioni mostrano che è possibile sviluppare una grande libertà creativa all'interno di un quadro stilistico che permette all'ascoltatore di fare senza molta fatica riferimento alla formulazione iniziale. La forza della scrittura, la coerenza delle esplorazioni e una sorta di volontà, allo stesso tempo libera e insistente, organizzano una partita in cui il materiale originale - sempre riconoscibile - si presta a trasformazioni (trasposizioni, variazioni di velocità, dinamica, filtraggi, riverberazioni, montaggio e mixaggio) che lo rendono più espressivo. Così, nello sviluppo, il riferimento a ciò che precede non è mai perduto. Ed ecco undici variazioni su un tema acusmatico il cui seguito, concatenato con rigore, utilizza i metodi presi in prestito dal genere strumentale: il moto retrogrado, l'inversione speculare, la modulazione, la segmentazione, l'aumentazione e la diminuzione, le variazioni su un motivo parziale ... [Jerome Nylon]

Denis Dufour Dopo gli studi classici, svolti presso il CRR di Lione e il CSNSM di Parigi, Denis Dufour si afferma come compositore sia nell'ambito della musica strumentale sia nell'ambito delle musiche elettroniche da concerto.E' autore di numerosi pezzi che lo accreditano da oltre trenta anni come artista del suono di primo piano. Tra i pionieri dell'approccio 'morfologico' ed espressivo del suono, nel suo lavoro egli fa proprie le dimensioni molteplici del fenomeno sonoro. Autore di oltre 180 opere strumentali, vocali, miste, live electronics e acusmatiche, Denis Dufour ha ricercato forme di trasgressione dai generi, estendendo le sue esperienze al campo della danza, del video, delle opere miste, del teatro musicale, delle installazioni e delle ambientazioni sonore, dell'arte radiofonica o Hörspiele, in collaborazione con vari autori tra cui Thomas Brando con cui collabora dal 1980. E' inoltre coinvolto nel mondo dell'arte attraverso partnership con varie strutture: la Galleria Lydia Rekow a Crest, la Scuola Superiore d'Arte di Perpignan, il Centro d'Arte Contemporanea del Domaine de Kerguéhenne, dove è stato in residenza per tre anni; collaborazioni con gli artisti Jaume Xifra o Step. Nel 1977 Dufour è fondatore e promotore della formazione TM +, trio che si è gradualmente ampliato per divenire ensemble strumentale, in cui ha suonato il sintetizzatore fino al 1987, dando luogo alla creazione di un corpus significativo di opere miste e live electronics. Ha dato un valido contributo allo sviluppo del sistema di Syter1 per il quale ha composto la prima opera per strumenti ed elaborazione digitale in tempo reale, Ourlé du lac (Pli de perversion 2). Inoltre ha contribuito alla realizzazione dell'acousmographe, programma per la rappresentazione grafica di fenomeni sonori sviluppato presso l'Ina-GRM.

Consapevole della necessità di ampliare il campo delle creazioni prodotte in studio con opere fissate su supporto audio e consegnate all'ascolto tramite altoparlanti, Dufour le riunisce in quella che ha denominato nel 1982 "arte acusmatica", di cui egli fornisce una definizione aperta, che la situa anche al di là dell'ambito musicale. Organizzatore e direttore artistico di numerosi eventi dedicati alla creazione contemporanea (cicli Acoore a Lione, Sintax a Perpignan, Musiques à réaction a Parigi, Festival Futura a Crest), Denis Dufour ha dato l'avvio a numerose strutture, collettivi e formazioni strumentali che continuano a vivificare la vita musicale (Motus, Futura, Sintassi, TM +, Les Temps modernes...). Ha prodotto, organizzato o animato diverse centinaia di eventi, concerti, incontri professionali, seminari, corsi di formazione e corsi di perfezionamento in Francia e in tutto il mondo. A partire dai primi anni del 2000 ha partecipato in modo decisivo alla rinascita acusmatica del Giappone e al suo sviluppo, e contribuisce alla diffusione della scuola francese nel sud Italia, contribuendo alla creazione di acousmonium, alla formazione di compositori e di interpreti acusmatici e alla gestione di festival. A partire dalla fine degli anni '70 è stato insegnante (Conservatorio di Parigi, Conservatori regionali Lione, Perpignan e Parigi, Polo superiore di istruzione artistica Paris Boulogne-Billancourt) formando decine di compositori in attività; ed è stato ricercatore presso il GRM, dal 1977 al 2000, conferenziere e consulente. Le sue opere strumentali sono pubblicate da Maison Ona, quelle acusmatiche da Opus 53 e pubblicate su disco con Motus, EAP Records, Una Corda, Ina-GRM e Licences. 


ORE 21:00 - CIN'ACUSMONIUM

L' obiettivo del Cin'acusmonium è quello di valorizzare alcune opere classiche della storia del Cinema attraverso una dinamica live di interazione con la pellicola. L'interazione verrà illustrata prima della proiezione, sia sotto il profilo tecnico sia sotto il profilo estetico. L'impiego dell'Acusmonium AUDIOR nello spazio del Salone dell'Arengo del Broletto mira ad introdurre una regia interpretativa del sonoro cinematografico per rendere maggiormente avvertibile l'unità tra l'immagine, il suono e lo spazio dell'esperienza cinematografica.


Cento anni fa. Inferno [1911] 63'

Un film di Francesco Bertolini, Adolfo Padovan e Giuseppe de Liguoro

Versione restaurata della Cineteca di Bologna

Colonna sonora di Edison Studio

(Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli, Fabio Cifariello Ciardi, Alessandro Cipriani)

Interprete all'acusmonium: Sergio Missaglia


Nel cinema muto degli anni Dieci, "La Divina Commedia. Inferno" della Milano Films detiene i primati di altezza culturale di lunghezza e non solo. Nel 1911 cade il 50° anniversario dell'Unità d'Italia: Dante, già mito risorgimentale, diventa simbolo delle aspirazioni irredentiste (e nazionaliste). Inferno è stato restituito alla sua edizione originale, alla corretta successione delle inquadrature, alla pienezza della sua luce e dei suoi colori da un lungo lavoro di restauro curato dalla Cineteca di Bologna e dal laboratorio L'Immagine Ritrovata. Cent'anni dopo, lo spettatore si trova nuovamente avvolto nella visione orrida e meravigliosa di figurazioni ispirate a Gustave Doré (e ad altri illustratori), ma come rivisitate da un Méliès crudele: desolazione delle lande bucate dai sepolcri aperti, bagliori repentini, la petrosità degli orridi, l'acume dei roveti secchi, dannati striscianti o che procedono decapitati mutilati sventrati, le fattezze bizzarre delle creature mitologiche, le mostruose metamorfosi ... Perduta la partitura originale che accompagnò le proiezioni d'epoca, presentiamo l'Inferno restaurato con una colonna sonora di musica elettroacustica con voci e suoni d'ambiente composta da Edison Studio. Per le didascalie della versione inglese, è stata utilizzata la classica traduzione della Divina Commedia di Henry Wadsworth Longfellow (1867).

La voce di Inferno

Ciò di cui spesso si sente la mancanza in un film muto è l'emozione della voce: il significato dei dialoghi è presentato nelle didascalie intercalari, ma l'emozione comunicata dagli attori viene dall'immagine, a volte solo evocata dalla musica per pianoforte che solitamente la accompagna. Già dal nostro primo lavoro, "Gli Ultimi Giorni di Pompei" [2001] abbiamo cominciato a elaborare la nostra voce dal vivo in sincrono con il parlato dei personaggi del film. Il nostro 'doppiaggio', in quel caso, fu realizzato con un linguaggio totalmente inventato teso a sottolineare lo stato emozionale del personaggio o le sue qualità cinetiche esclusivamente mediante il profilo intonativo, l'intensità, l'altezza, il timbro e il ritmo dell'eloquio, prescindendo dal contenuto strettamente verbale. Evitando le soluzioni più ovvie di 'doppiare' gli attori, ci ponemmo il problema di dare loro un'identità sonora, cercando di pervenire, seppur con soluzioni timbrico-espressive originali, a una forma d'individuazione e riconoscibilità dei tratti caratterizzanti di ogni figura. Nel film "Inferno" abbiamo dovuto affrontare un compito ben più complesso e una sfida più ardua: come utilizzare la voce, a fronte di un film basato su un capolavoro della letteratura? Il problema che è subito emerso durante la fase preliminare di analisi del film, è l'enorme distanza che intercorre fra la resa filmica dell'Inferno dantesco di Bertolini e Padovan, e il testo poetico: poco sopravvive del capolavoro dantesco nella pellicola, se non gli aspetti più semplici della struttura e degli avvenimenti. Impossibile confrontarsi, se non in modo frammentario dunque, a partire dal film, con la complessità e la profondità dei vari livelli di lettura della prima cantica.

Le creature dell'inferno e i dannati, nella nostra colonna sonora, si esprimono con suoni, con rumori, ma anche, a volte, con il silenzio, come nel caso di Dante e Virgilio. Non sono stati recitati i testi riportati nelle didascalie intercalari che accompagnano il film, ma sono stati ripresi alcuni versi dal testo poetico. Le voci, così catturate dai microfoni, vengono trasformate mediante complesse elaborazioni al computer, fino a divenire borbottii, liberi fonemi, fasce colorate; in definitiva: puro suono trattato in quanto tale. Ma sono voci che pure mantengono una parvenza di umano eloquio, che se pur privo di un qualsiasi senso compiuto e denaturato, risulta comunque affatto espressivo e dunque suscettibile di seguire e in qualche modo 'interpretare i moti dell'animo dei protagonisti (è il caso di Ciacco, Caronte, Ciampolo di Navarra, i Giganti). In altri casi la trasformazione, pur presente, (come nel caso di Vanni Fucci, Capaneo, e in parte Ugolino e Farinata degli Uberti) non annulla completamente il senso delle parole. In altri casi ancora (Cavalcanti e Anselmo, figlio di Ugolino) la voce è solo lievemente elaborata e il testo risulta così pienamente intelligibile, e viene comunque mantenuto un rapporto con il sentire dei personaggi rappresentati. In un caso estremo (il flashback dell'accecamento e morte di Pier della Vigna) si arriva alla vera e propria lettura attoriale del testo poetico, in un rapporto con l'emozione degli avvenimenti quasi distaccata, ma in forte rapporto con l'espressività dantesca. Proprio grazie all'esclusione del contenuto verbale è stato possibile lavorare in una regione di confine fra parlato e musica, là dove sono il profilo intonativo, l'intensità, l'altezza, il timbro e il ritmo a determinare un senso più profondo (come nel caso di Papa Niccolò III). Il nostro obiettivo era quello di creare degli 'attori fonici' attraverso la dimensione vocale, elementi acustici con una propria valenza 'figurativa' che potessero interagire con la composizione delle inquadrature e con la scansione ritmica delle immagini.

Un'altra idea portante dei nostri progetti è stata quella di elaborare una struttura sonora parallela al film ma ad esso fortemente legata. Tale struttura inoltre doveva entrare in relazione con la parte visiva non in modo lineare, ma in modo spesso imprevedibile, oscillando tra un uso delle convenzioni tradizionali del rapporto suono/immagine e una totale non convenzionalità tesa ad esplorare nuove dimensioni della relazione tra musica e film.

La possibilità di perseguire un tale intento è di certo legata alla tipologia del film 'storico', in cui si ha la disponibilità della pellicola nella sua forma definitiva. L'assenza di indicazioni da parte del regista e della produzione consentono, di fatto, al compositore una libertà d'azione - si potrebbe addirittura parlare di arbitrio - difficilmente immaginabile in una lavorazione cinematografica tradizionale, ma anche una grandissima responsabilità nei confronti del testo filmico.
La composizione di una colonna sonora può condizionare la storia rivelando particolari (a volte fondamentali) che l'immagine non sempre riesce da sola a rendere espliciti. Viceversa e specialmente quando è pensato per un film muto, il sonoro che non si metta in una qualche relazione con ogni dettaglio della storia, visivo o anche emotivo, può vanificare gli intenti espressivi dell'immagine, stendendovi sopra una patina uniforme che rischia di appiattire tutto.
Da questo punto di vista ogni suono è importante, sia esso considerato come 'musica' che come 'suono d'ambiente'. Per ribadire pienamente questo principio abbiamo rinunciato del tutto a questa distinzione e anzi abbiamo tranquillamente giocato a scambiare i ruoli e le funzioni tradizionali che separano la musica dagli altri suoni presenti nel film. Ad esempio abbiamo spesso assegnato funzioni emozionali e metaforiche ai 'rumori', o al contrario funzioni di tipo ambientale alla 'musica' ottenendo risultati insoliti e originali, anche grazie alla tecnica del surround. In realtà tutti e tre i livelli (musica, suono ambientale e voci hanno avuto funzioni e ruoli interscambiabili ribaltando l'idea consueta di separazione fra questi tre ambiti. Anche questo approccio è stato facilitato dalla dimensione collettiva del lavoro: uno stesso suono condiviso poteva diventare parte dell'espressione vocale per un compositore, parte della musica per un altro, parte del suono ambientale per un altro ancora.

La distinzione tra 'suono' e 'rumore', o meglio tra 'musica' e 'effetti sonori' in un film non è una distinzione di poco conto, perché è la relazione con l'immagine che spesso gioca il ruolo fondamentale nello stabilirne la tipologia. Quelle che ad esempio nel cinema di Antonioni, Bresson, Leone, Lynch, Tati, Tarkovskij sono trasgressioni alla norma cine-musicale (in particolar modo quelle in cui è il 'suono' a veicolare il senso della sequenza, o quelle in cui il 'rumore' è svincolato dalla sua funzione mimetica tradizionale) sono diventate parte integrante del nostro modo di concepire la colonna sonora.

La scommessa da noi affrontata è stata quella di cercare contemporaneamente di utilizzare le convenzioni, ma nello stesso tempo di sperimentare le possibili vie per una trasgressione. Il presupposto, da tenere sempre presente, era che tale trasgressione, pur riconoscibile in quanto tale ma senza risultare estranea al percorso, dovesse funzionare in modo altrettanto organico e per così dire 'naturale' quanto la norma.

Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani

Edison Studio è stato fondato nel 1993. Dello studio fanno parte Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli, Fabio Cifariello Ciardi e Alessandro Cipriani. Edison Studio fa parte del Ce.M.At. (Centri Musicali Attrezzati) ed è oggi un'importante realtà nel panorama della musica elettroacustica internazionale grazie ai numerosi premi e riconoscimenti ottenuti (Concours International de Musique Electroacoustique de Bourges, Prix Ars Electronica, varie edizioni dell'International Computer Music Conference, Main Prize Musica Nova, Praga, etc.). Edison Studio ha realizzato produzioni musicali elettroacustiche per Walt Disney Concert Hall (Los Angeles-Usa), Cineteca di Bologna, Biennale di Venezia, Ravenna Festival, Zeppelin Festival Barcellona, Moskow Autumn Festival e tanti altri. Una delle più significative attività di Edison Studio è dedicata alla realizzazione di colonne sonore per i film muti degli anni '10 e '20. 


INTERPRETI ALL' ACUSMONIUM

Gabriele Balzano Nato nel 1992 a Borgosesia (Vc), comincia lo studio del pianoforte in giovane età proseguendo gli studi presso il Conservatorio G. Cantelli di Novara e l'Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2013 frequenta il Conservatorio G. Verdi di Como nel dipartimento di Musica Elettronica e Tecnologie del Suono, dove si è diplomato nel 2017. Allievo di S. Sapir, G. Klauer, W. Prati, A. Vigani, si è specializzato nelle masterclass di G. Kogan, M. Lupone, A. Vidolin, F. Cifariello Ciardi, J. Scordato, A. I. De Benedictis, D. Tanzi, E. Bocca. Dal 2016 è membro di Elettrosensi Laptop Ensemble, e , dal 2017, interprete e compositore per l'associazione AUDIOR.

Leila Bencharnia è un'artista e curatrice con sede a Milano.
Figlia di un musicista tradizionale Marocchino, la sua passione per la musica inizia nel deserto occidentale del Marocco, dove è cresciuta.
Attualmente studia composizione musicale per le arti performative, i suoi lavori attingono a sorgenti come nastri, registrazioni sul campo, vinili e cassette. 
Materiale con il quale crea una forma di narrativa che non vede protagonista la parola ma il suono.

Fabrizio Bursese Studente del triennio di musica elettronica al conservatorio "Giuseppe Verdi" di Como. La musica desta la sua curiosità sin dall'infanzia ed egli sacrifica giornalmente qualche ora all'ascolto ed alla pratica; è stato allievo di molti insegnanti talentuosi. Ringrazia tutti i musicisti che lo hanno formato ed influenzato, la famiglia paziente che lo ha sostenuto ed il pubblico che gli ha dedicato tempo ed ascolto coinvolto ed empatico. Si interessa di letteratura classica e di fantascienza, d'ermetismo e di filosofia naturale. E' entusiasta del surrealismo e di alcune correnti cinematografiche.

Paolo Castrini Nato a Montichiari (BS) nel 1983, studia pianoforte classico per sette anni partecipando a vari concorsi pianistici nazionali ed Internazionali; all'età di 14 anni passa allo studio di jazz, armonia e arrangiamento, partecipando nel 2002 ai seminari "Berklee in Umbria" presso Umbria Jazz, conseguendo il Bachelor of Arts. Successivamente si trasferisce a Milano dove ha modo di lavorare in vari studi di registrazione, nei quali apprende le tecniche e le fasi della produzione discografica, sviluppando il proprio interesse nella relazione musicista-fonico e creando per sè un tramite tra le due arti, caratterizzando e delineando i dischi prodotti con ambientazioni elettroacustiche rivolte a rafforzare e armonizzare il concetto artistico alla base dei progetti sui quali collabora. In queste esperienze ha modo di avvicinarsi ai sintetizzatori analogici e focalizzare il suo interesse per la musica elettronica. Accresce la propria formazione artistica e le proprie esperienze tramite collaborazioni varie come fonico, pianista e tastierista. Con l'agenzia di moda Mks, sviluppa il concetto di Soundscape Design componendo brani per sfilate, installazioni e mostre fotografiche. Un concetto che si afferma tramite la realizzazione della colonna sonora dei documentari di Michele Paladin "La nebbia prima che si alzi" e "Racconto d'inverno" , e con la sua partecipazione al Festival Radiofonico di Brest Longueur d'ondes nel 2017 (con partner Radio France Culture) per la creazione e la diffusione del poema sonoro"Ile-coquillage"con Laura Benedetti. E' nel 2019 che trova il centro degli interessi musicali e tecnici nella musica acusmatica e nello studio approfondito del sound-design, partecipando ai workshop intensivi di Soundesigne ComposizioneAudio/Videocon Ozmotic, Video-Sintesi analogicacon Alberto Novello (Aka Jestern) e ai laboratori di Spazializzazione del Suono con Acusmonium AUDIORdi Dante Tanzi ed Eraldo Bocca. Nello stesso anno si segnala la composizione e l'installazione di un brano acusmatico autogenerativo nel festival di Design del Mediterraneo Creazione a Bastia (Corsica), e la e la diffusione su The Lake Radio della creazione acusmatica La Traversèe.

Francesco Colombo Nato e residente a Milano, ha iniziato ad interessarsi alla musica elettronica fin da giovane, decidendo così di proseguire gli studi post diploma presso l'istituto IED di Milano, dove si è laureato nella facoltà di sound design. La tesi che lo ha portato a concludere il suo primo ciclo di studi mette a fuoco il principio della spazializzazione del suono mediante un audioracconto immersivo che ripercorre l'evoluzione dei più famosi sistemi di ascolto dal 1870 ad oggi.

Sergio Missaglia nasce a Como nel 1993. Dopo aver compiuto studi pianoforte e di composizione per il cinema all'Università Aix-Marseille, ha frequentato il corso di Musica Elettronica presso il Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Como, dove, nel marzo 2016, ha ottenuto con il massimo dei voti la laurea triennale e, nel febbraio 2019, ha conseguito il Master con 110 e lode, grazie a una tesi sul ruolo svolto da sound design e composizione musicale nella virtual reality e nelle nuove realtà digitali. Suoi lavori sono stati diffusi alla radio e alla televisione della Svizzera italiana e in occasione di festival ed eventi internazionali quali "Parade Électronique", Expo 2015 e "La Via Lattea". Alla composizione acusmatica affianca l'attività di performer, sia tramite sistemi ottofonici e Acousmonium che attraverso applicazioni audiovisive create ad hoc con Unreal Engine.

Mattia Nuovo (Milano, 1987) è un sound designer e performer italiano. Dopo la maturità classica, studia composizione e musica elettronica al Conservatorio di Como. Dal 2010 frequenta le masterclass di composizione di Riccardo Vaglini. Nel 2014 fonda Lascaux Onlus, cooperativa sociale ispirata all'insegnamento di Jacques Lacan, nella quale è responsabile dell'area Arte e Cultura, organismo rivolto alla produzione e diffusione dell'arte contemporanea. Sempre dal 2014 fonda con Lorenzo d'Erasmo il duo nuovoderasmo, con il quale nell'ultimo anno ha realizzato performance di lunga durata a Monza e Venezia. Dal 2016 collabora con Studio Antimateria, per il quale cura il suono in opere di videomapping e visual-design. Suoi lavori musicali e/o performativi sono stati presentati al Festival Camino Contro Corrente, all'Istituto di Cultura Italiana di Atene e Sidney, al Festival della Luce di Como.

Davide Salvan nasce a Garbagnate Milanese nel 1991. Nel 2018 ottiene con il massimo dei voti il diploma accademico di primo livello in musica elettronica presso il Conservatorio G. Verdi di Como sotto la guida dei Maestri Andrea Vigani e Walter Prati, realizzando una tesi sulla spazializzazione del suono per sistema multicanale. Nell'ambito della musica elettroacustica è attivo sia come compositore che come interprete all'Acusmonium. Le sue composizioni "Il rumore è nella mente" e "Origini" sono state eseguite con l'Acusmonium AUDIOR alla "Maratona Elettronica", nel contesto del Festival 5 giornate di Milano del 18 Marzo 2017. Come interprete invece oltre ad aver partecipato ad alcune esecuzioni con l'Acusmonium AUDIOR, ha eseguito il brano "Wires" del compositore Mauro Graziani al festival "Contemporanea Acusmatica 2017" reinterpretandolo per la prima volta su sistema ottofonico. Il 17 Marzo 2018 effettua invece un live-electronics con il musicista Evan Parker al festival Elettrosensi del Conservatorio di Como. Parallelamente si dedica alla composizione di musica applicata ed è attivo come musicista e compositore con il duo Ubique con il quale si dedica alla sperimentazione in ambito drone, ambient e noise.

Dante Tanzi è compositore e interprete di musica acusmatica, diplomato in Musica Elettronica al conservatorio Giuseppe Verdi di Como. Sue composizioni sono state eseguite in Italia e all'estero. Negli anni 2011, 2014, 2017 e 2018 ha curato il programma dei concerti di musica acusmatica nell'ambito del 'Festival 5 Giornate' di Milano. Dal 2012 prende parte alle stagioni di 'San Fedele Musica' come interprete all'acusmonium e cura la programmazione dei concerti dell'acusmonium mobile AUDIOR. Ha tenutolaboratori di spazializzazione del suono per i conservatori di Como e Torino e per il CESMA (Centro Europeo Studi Musica e Acustica di Lugano). Nel 2019 stato chiamato ad eseguire all'acusmonium musiche di François Bayle, Marc Favre e Erik Mikael Karlsson nell'ambito del Festival SOUND SPACES a Malmo, Svezia. Dal 1985 al 2009 ha lavorato presso il Laboratorio di Informatica Musicale dell'Università degli Studi di Milano. Ha scritto saggi pubblicati su Leonardo Music Journal, Leonardo, Organised Sound, Crossings and Contemporary Music Review. E' co-fondatore dell'associazione 'AUDIOR' (www.audior.eu)


VISUAL ARTIST

X-Tra Sour Artista visuale, musicista e sound designer, X-tra Sour è in grado di fare tutto. Nato e cresciuto a San Francisco, ha iniziato come artista-collage e tastierista in molte band di Hip Hop, elettronica e noise nel corso degli anni '80 e '90. Dopo molti anni trascorsi nell'esplorazione di diversi stili musicali e visivi, X-Tra Sour ha deciso di fonderli tutti insieme per creare la propria vena artistica. Sempre impegnato a lavorare su vari progetti, X-Tra Sour sembra non dormire mai: occupato a realizzare installazioni in Giamaica, America Latina e per tutti gli Stati Uniti, è praticamente impossibile conoscere in anticipo i suoi programmi.


LA MUSICA ACUSMATICA

La musica acusmatica è un'arte sonora le cui opere sono realizzate con suoni ripresi da microfono e/o sintetizzatore, manipolati e fissati su supporto analogico o digitale. Si differenzia sia dalle elettroniche "di consumo" per l'assenza di suoni di batteria elettronica che scandiscono il tempo, sia dalla musica elettroacustica o elettronica dal vivo (di origine "colta" o "popular") perché, in "concerto", non sono presenti strumentisti che producono o elaborano suoni. È creata per essere ascoltata tramite una complessa rete di altoparlanti, detta "acusmonium". Per l'esecuzione in concerto è necessario elaborare una interpretazione spazializzata, che sia utile a organizzare lo
spazio acustico secondo le caratteristiche della sala e lo spazio psicologico secondo le caratteristiche dell'opera.

L' ACUSMONIUM AUDIOR

Interamente progettato e realizzato nel 2012 da Eraldo Bocca, l'acusmonium mobile AUDIOR è costituito attualmente da un totale di 64 diffusori (fra banda intera e "colorati") e 44 amplificatori, dispone di una consolle di spazializzazione analogica di 32 canali e di due consolle digitali da 16 canali. Gli altoparlanti "colorati" sono diffusori che riproducono solo una parte dello spettro acustico e possono essere anche non lineari nella loro banda di riproduzione. Tutti gli altoparlanti "colorati" e parte dei diffusori a banda intera sono stati progettati in funzione del loro utilizzo con l'acusmonium: alcuni degli altoparlanti a banda intera sono modulari e assemblabili in modo da poter essere adattati alle diverse configurazioni. I diffusori "colorati" hanno tipologie diverse, al fine di riprodurre al meglio la gamma audio cui sono destinati, in particolare, i diffusori per la gamma media sono di tipo dipolare per sfruttare anche l'emissione posteriore riflessa dalle pareti della sala da concerto, mentre i diffusori per gli alti sono trombe iperboliche che permettono una grande pressione e linearità di emissione. Realizzato al fine di consentire l'interpretazione in concerto del repertorio elettroacustico, l'acusmonium AUDIOR viene utilizzato nell'ambito dello svolgimento di laboratori e masterclass. 

Eraldo Bocca è progettista e costruttore elettroacustico e consulente nell'ambito della progettazione acustica ambientale. Ha progettato e realizzato l'acusmonium AUDIOR occupandosi della definizione delle specifiche funzionali, dell'architettura, dell'assemblaggio, dei test di prova degli altoparlanti e della realizzazione dei moltiplicatori di segnale. Pur ispirandosi ai dispositivi mobili in uso in Francia (Radio France, Motus) e in Belgio (MusiqueRecherches), Bocca ha introdotto criteri costruttivi che legano in modo efficace la diffusività, la modularità e la distribuzione geografica degli altoparlanti. Collaboratore del CESMA (Centro Europeo Studi Musica e Acustica) di Lugano e del Centro Culturale San Fedele di Milano, ha curato per il suo auditorium l'allestimento dell'acusmonium SATOR (50 altoparlanti), inaugurato nel gennaio 2012 e da allora utilizzato negli eventi organizzati nell'ambito delle stagioni di 'San Fedele Musica' (musica acusmatica, videoarte, Cin'acusmonium). È membro fondatore dell'associazione AUDIOR.


L' ASSOCIAZIONE AUDIOR

L'associazione Audior (www.audior.eu) è stata fondata nel 2015 da Eraldo Bocca e Dante Tanzi. I suoi fini associativi riguardano lo studio, la pratica, l'approfondimento e la diffusione della musica acusmatica. A questo scopo l'associazione si propone di promuovere, sviluppare e diffondere la cultura musicale elettroacustica acusmatica e gli artisti (compositori e interpreti) che ne esprimono lo spirito, valorizzandone dovunque l'opera, l'immagine e l'ingegno; promuovere, organizzare e gestire corsi di didattica sullo strumento acusmonium, di storia della musica elettroacustica, masterclass di perfezionamento sull'acusmonium, lezioni-concerto, laboratori di spazializzazione del suono, laboratori di progettazione e costruzione elettroacustica, registrazioni fonografiche, seminari, workshop, spettacoli itineranti ed ogni altra iniziativa atta a diffondere la conoscenza e le pratiche della composizione elettroacustica, dell'interpretazione spazializzata, della liuteria elettroacustica tra giovani e adulti.

L' INTERPRETAZIONE SPAZIALIZZATA

L'interpretazione spazializzata richiede da parte del direttore del suono un lavoro preparatorio comparabile a quello richiesto per ogni interpretazione musicale: ascolti multipli e analisi dell'opera; realizzazione di una partitura di diffusione o almeno di schemi di orientamento; riflessione sulle scelte musicali del compositore per sottolinearne il carattere; un lavoro di dettaglio sulla struttura. Il lavoro di chiarimento per l'ascolto (e talvolta di dissimulazione di alcune imperfezioni tecniche o di debolezze della composizione) richiede una disposizione dei gruppi di altoparlanti in funzione delle strategie di proiezione, con una serie di prove per sezioni, per gruppi di sezioni, un lavoro di incastri, di esecuzioni "filate", e la memorizzazione di strutture obbligate (Francis Dhomont).

ll BROLETTO DI NOVARA è un complesso architettonico medioevale costituito da quattro edifici storici sorti in epoche diverse, con stili artistici differenti e non coerenti tra loro, disposti a quadrilatero attorno ad un cortile (o "Arengo") centrale. Si trova nel centro della città a pochi passi dal Duomo, vi si accede tramite un passaggio ad arco da Piazza della Repubblica (a sud) ed un secondo arco da Corso Italia (a nord). https://it.wikipedia.org/wiki/Broletto_(Novara)


www.audior.eu

acusmaudior@gmail.com